Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
E Vo’ piange un’altra vittima
Nuovi ingressi, visite dei famigliari, assistenza presentate le linee guida per le Rsa. Uripa approva
AVo’
Euganeo, il piccolo centro dove si registrò il primo morto in Italia, si piange la quinta vittima del Covid: è mancata una donna di 64 anni.
Il governatore allenta le misure agli anziani ma ai giovani chiede meno assembramenti
Dopo un nuovo appello alla responsabilità, scaturito dalle ennesime foto degli assembramenti nelle spiagge e nelle piazze («Abbiamo lanciato messaggi positivi, come quello dell’altro giorno con il dottor Rigoli, ma questo non significa che sia il “giorno della liberazione”. Io ho avuto fiducia e in più occasioni ho buttato il cuore oltre l’ostacolo ma sia chiaro che il virus circola ancora e se ripartono i contagi saremo costretti a richiudere»), il presidente Luca Zaia ha presentato ieri insieme all’assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin le nuove linee guida per le strutture extra-ospedaliere socio sanitarie, ossia casa di riposo, centri per i disabili, per i minori, per la cura delle dipendenze, per la salute mentale.
Allegate ad una nuova ordinanza, sono in vigore da ieri e non hanno scadenza, sicché fino a nuovo ordine si andrà avanti così. «Mi rivolgo ai gestori delle case di riposo - ha detto ieri Zaia -: aprite le porte. C’è un piano di sanità pubblica, c’è un parere del comitato tecnico scientifico, ci sono le linee guida quindi se tutti saranno rispettosi delle regole, non ci sadi ranno problemi di responsabilità». Replica Roberto Volpe, presidente dell’Uripa: « Ben venga l’invito del presidente ma ricordo che se l’epidemia in Veneto, a differenza che altrove, non è dilagata nelle case di riposo, ed è stato colpito solo il 25% dei nostri 3o mila ospiti, è perché i direttori e il personale hanno sempre guardato alla comunità e mai al singolo. Sono state scelte impopolari ma responsabili, dettate dalla volontà di proteggere, di sicuro non di fare un dispetto». E così si proseguirà, spiega Volpe, che dà un giudizio positivo delle nuove linee guida avvisando però che «è giusto che i famigliari sappiano che da domani non sarà liberi tutti, ci saranno comunque regole stringenti da seguire».
Vediamo quali. Capitolo nuovi accessi: prima di accogliere un nuovo ospite la struttura dovrà verificare l’assenza di sintomi e che non sia stato a contatto stretto con un caso confermato o probabile di coronavirus. Quindi, per essere accolti in casa di riposo i nuovi ospiti che provengono da casa dovranno affrontare un periodo di isolamento in struttura di 14 giorni e tampone prima e dopo la quarantena. Se l’anziano arriva da un ospedale o da un’altra struttura sanitaria sarà sottoposto al tampone e accolto in un ospedale di comunità per il periodo quarantena («E qui la Regione farebbe bene a precisare che l’ospedale di comunità dev’essere “a gestione dell’Usl” - chiosa Volpe - altrimenti va a finire come in Lombardia»). Nel caso di accesso al pronto soccorso l’anziano, già ospite nella casa di riposo, sarà riaccolto senza obbligo di tampone. Nel caso di visite ambulatoriali e prestazioni diagnostiche esterne le linee guida per i poliambulatori prevedono già percorsi separati rispetto agli altri utenti e quindi non sono previste misure cautelari ulteriori. Per l’accesso nella altre strutture (comunità alloggio, case famiglia, case della salute mentale, comunità per minori o per dipendenze), l’ingresso avverrà dopo un tampone negativo.
Capitolo visite: da ieri sono possibili, nel rispetto rigoroso delle norme igieniche di sicurezza (igienizzazione delle mani, uso corretto delle mascherine, distanziamento e misurazione della temperatura). Eliminati i test sierologici, sarà sufficiente che le visite di familiari, parenti e visitatori siano prenotate, non superino un massimo di due persone, per un tempo definito (30 minuti),
in spazi dedicati (non in camera), preferibilmente all’aperto. Le strutture dovranno conservare il registro degli accessi, verificare con un test (check-list da compilare all’ingresso) che i visitatori siano in buona salute e far firmare il «patto di responsabilità».
Capitolo rientri in famiglia: per gli ospiti nelle case di riposo scatterà la medesima procedura di un nuovo ingresso da casa. Nelle altre strutture i rientri saranno possibili (in particolare per i minori), previa sottoscrizione del patto di responsabilità sul monitoraggio dei sintomi post-rientro: nel caso vi siano, il soggetto verrà messo in isolamento e sottoposto a tampone.
«Si tratta di una semplificazione notevole - ha detto Zaia - che ci consentirà di rimediare a quella che purtroppo è stata una tragedia nella tragedia, per sconforto e solitudine. Fermo restando l’autonomia di cui godono questi enti, attiveremo una vigilanza per verificare che le nostre indicazioni siano rispettate». Le liste d’attesa per i nuovi ingressi formatesi in questi mesi necessiteranno di molto tempo per essere smaltite (dal 29 maggio si sono contati già 500 ingressi) mentre la Regione continua a studiare sia nuovi concorsi per il reperimento di infermieri e personale Oss, sia per un intervento a sostegno dei bilanci messi in crisi dal venir meno delle rette.