Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Via Veneto City nel Ptrc spunta l’ex centrale
VENEZIA Il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, meglio noto come Ptrc, è una fotografia del Veneto scattata attraverso la lente dell’urbanistica. Una fotografia un po’ ingiallita, secondo il Pd, visto che «non c’è il Treno delle Dolomiti ma c’è la sublagunare, insieme ad altri reperti d’epoca - fa notare il capogruppo Stefano Fracasso -: Veneto City, il porto offshore o Motor City. Ma non solo: si parla di contrasto al consumo di suolo, poi nel frattempo a Castelguglielmo Amazon apre un centro logistico di 193 mila metri quadri, lo stesso fa Agrologic a Monselice su una superficie di 300 mila metri quadri, a cui vanno aggiunti i 500 mila ancora di Amazon a Casale sul Sile». Il caso forse più clamoroso emerso ieri durante la discussione in consiglio regionale è però quello dell’ex centrale Enel di Porto Tolle: dismessa da anni e prossima alla trasformazione in «villaggio turistico open air innovativo», nel Ptrc risulta però ancora annoverata alla voce «Energia»: «Qualcuno ha avvertito Human Company che ha comprato il sito per realizzare il villaggio turistico? - ironizza il dem Graziano Azzalin - che pasticcio, tanta superficialità è inammissibile. Se in quell’area viene confermata la presenza di industrie a rischio di incidente rilevante, come la centrale in fase di smantellamento, come può essere realizzato un centro vacanze? Va modificata la programmazione, perché qualsiasi ipotesi alternativa andrebbe in contraddizione con le norme regionali presenti nel Ptrc! Un errore da matita rossa da correggere con la massima urgenza». Va detto che come ha spiegato in più occasioni il presidente della commissione Urbanistica Francesco Calzavara il Ptrc non ha valore prescrittivo, non detta regole, ma si limita a fare una ricognizione dell’esistente indicando il futuro sviluppo della regione, ragionando per massimi sistemi e dettando principi di base, come «la tutela della montagna» o «le città motore del futuro». Sicuramente non hanno aiutato undici anni di discussione (a quasi 30 anni dall’ultima edizione, datata 1992), sfociata in una spesa di 4,8 milioni di euro: «Tutta la documentazione, 2.158 pagine e 38 planimetrie, pesano circa 11 chili - sorride Andrea Zanoni del Pd - fatti due conti il “prezzo” è 450 euro al grammo, dieci volte più dell’oro». E ancora i ritocchi non sono finiti: si è già detto dell’ex centrale di Porto Tolle ma per martedì, quando riprenderà il confronto in aula, è atteso anche l’emendamento che dovrebbe togliere dal Piano Veneto City, intervento da 700 mila metri quadrati e 1,7 milioni di metri cubi a Dolo, in Riviera del Brenta, di cui il Comune ha appena fatto decadere l’accordo di programma.