Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Basilica e piazza: i soldi ci sono Barriera al Cvn, il resto in gara
Mose, sbloccati fondi. Diffida delle imprese: pagateci
"Zincone L’idea è unire la parte idraulica del progetto Rinaldo con quello di Boeri
VENEZIA Il primo via libera, da parte del Comitato-tecnico amministrativo del Provveditorato, è arrivato martedì. Certo, mancano pareri importanti come quello della commissione di Salvaguardia, però la strada dei due progetti che dovrebbero «salvare» la Basilica di San Marco e tutta la piazza dall’acqua alta inizia a essere in discesa. E ci sono anche i soldi: sia i tre milioni per la barriera di vetro che dovrà proteggere temporaneamente la chiesa bizantina, sia gli oltre 30 milioni necessari per l’intervento sull’intera insula. Questi ultimi sarebbero infatti spuntati dalle pieghe delle convenzioni tra Stato e Consorzio Venezia Nuova: 31 milioni, per la precisione, che sembrano messi lì apposta.
Per quanto riguarda la barriera l’imperativo è accelerare. Il Comitato ha apprezzato molto le modifiche fatte dallo studio Boeri al progetto pensato dalla Procuratoria con l’ingegner Daniele Rinaldo e l’architetto Mario Piana. «L’idea è di prendere la parte idraulica da quest’ultimo e quella architettonica dal primo», dice il provveditore Cinzia Zincone, anche forse per fare un po’ da «paciere» in questa disputa professionale. D’altra parte erano stati anche i comitati tecnico-scientifici del ministero dei Beni Culturali a chiedere di rivedere «i ritmi/cadenze dei pilastrini di sostegno», per armonizzarli meglio con le linee della Basilica. L’archistar Stefano Boeri ha poi inserito anche un elemento orizzontale in acciaio dove saranno riportate informazioni sui monumenti.
Il problema sono i tempi, anche perché pare che la Salvaguardia non potrà occuparsene prima di un mese. Servono poi tre mesi per realizzare le lastre, ma l’obiettivo è quello di cercare di anticipare il più possibile le opere propedeutiche. L’opera, come già accaduto per la difesa del nartece, sarà realizzata dal Consorzio Venezia Nuova in quanto concessionario del Provveditorato. Il Cta avrebbe invece tratteggiato una strada diversa per l’intervento sulla piazza. A redigere il progetto definitivo, che prevede una decina di interventi coordinati – il principale dei quali è il restauro dei cunicoli per evitare la risalita dell’acqua quando c’è alta marea –, sono state le imprese Kostruttiva e Thetis ed è probabile che a loro verrà affidato anche l’esecutivo. Ma i lavori saranno messi quasi sicuramente a gara, con i rischi di ricorsi conseguenti.
A proposito di fondi, ieri c’è stato un nuovo vertice tra Zincone e i commissari del Cvn. Il Provveditorato ha sbloccato altri fondi per le opere, pagando alcuni stati di avanzamento lavori pendenti. Le imprese consorziate, che avevano chiesto la convocazione di un comitato consultivo per fare un nuovo punto sui fondi (sostengono di avanzare 10 milioni di euro) hanno diffidato i commissari dall’utilizzare i soldi a loro destinati per altri pagamenti (gli stipendi, per esempio) come avvenuto in passato.