Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’infettivologa: le regole per una vacanza no Covid
Dopo l’allarme all’Eurobrico di Feltre, dipendenti in quarantena alla Laserjet di Pojana Maggiore
VENEZIA «Credo che certamente valga la pena di andare in spiaggia, ma ci sono alcune regole da rispettare». Così Evelina Tacconelli, ordinario di malattie infettive a Verona.
POJANA MAGGIORE ( VICENZA) Quattro positivi legati a una singola azienda, trenta persone in quarantena a casa.
È una situazione rischiosa, una conferma che il Coronavirus non è scomparso, quella che si è creata a Pojana Maggiore, nel Vicentino, relativamente all’industria Laserjet Srl, carpenteria meccanica da alcuni giorni oggetto di stretta attenzione da parte degli specialisti della Usl 8 Berica.
Il contagio che ha portato al piccolo focolaio sembra partito da una figura con un ruolo dirigenziale all’interno della società, e che pur non in gravi condizioni è attualmente ricoverata all’ospedale San Bortolo di Vicenza per problemi respiratori.
« L’amministrazione si muove in collaborazione e secondo le indicazioni dell’azienda sanitaria, lo stato di attenzione in materia di Coronavirus è sempre presente» avverte il sindaco di Pojana Paola Fortuna. «Al momento non abbiamo segnal a z i o n i c i r c a p e r s o n e residenti nel nostro Comune colpite dal virus: i contagiati evidentemente risiedono altrove».
Dall’Usl 8 Berica confermano che nei giorni scorsi il servizio Igiene e Sanità pubblica si è interessato del caso, e che si attende l’esito dei tamponi su tutti i contatti stretti di chi è già stato trovato positivo.
La Laserjet è un’importante realtà industriale della zona, diretta dagli imprenditori Ivo e Lino Fraron: nel paese del Basso Vicentino copre un’area di circa 42mila metri quadri e offre lavoro a 170 dipendenti. Nei giorni scorsi il dirigente è rientrato da un viaggio all’estero durato alcuni giorni. La persona, secondo quanto hanno ricostruito gli uffici sanitari, non era a conoscenza di aver contratto il virus ed è entrata in contatto non solo con colleghi e collaboratori della ditta ma anche con amici e conoscenti in eventi semi-pubblici.
All’improvviso sono subentrati alcuni sintomi respiratori tipici del Covid-19: gli esami e il tampone hanno rapidamente confermato le preoccupazioni ed è partita, da parte dell’Usl 8, la ricerca di tutte le persone che avevano avuto contatti più o meno stretti con il paziente.
Fino a questo momento sono stati verificati altri tre casi di positività, di cui almeno uno relativo a un altro dipendente dell’azienda. I contagiati stanno tutti bene, senza sintomi. In parallelo circa trenta persone (di cui una parte importante è composta da personale della Laserjet) sono state mandate a casa, in osservanza del periodo di isolamento previsto.
L’azienda sanitaria fa sapere che effettuerà il tampone su tutti i contatti stretti dei quattro positivi.
Il caso vicentino segue a una vicenda simile che nei giorni scorsi si è verificata in un market Eurobrico di Feltre, in provincia di Belluno. Qui il contagio sarebbe partito da due colleghi di lavoro operativi nell’emporio del bricolage. Anche a Feltre, come a Pojana Maggiore, è scattato il «contact tracing», la ricostruzione a ritroso di tutte le persone entrate in contatto negli ultimi giorni con i contagiati. È stato eseguito il tampone faringeo a venticinque persone, colleghi o comunque individui legati all’attività del negozio, e nel complesso sono stati trovati altri tre casi positivi.
Nel Vicentino l’epidemia ha visto, dall’inizio dell’epidemia ad oggi, 2.867 persone contagiate, con 352 decessi, 2461 negativizzati e 54 pazienti ancora positivi.
In fatto di Covid, tuttavia, dalle aziende sanitarie della provincia arrivano anche notizie positive. All’ospedale San Bortolo di Vicenza proprio ieri il reparto di Geriatria è stato dichiarato «Covid free», con le dimissioni dell’ultimo paziente e un momento di gioia condivisa da parte dello staff sanitario.
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Seguite le indicazioni dell’Usl, teniamo l’attenzione sempre molto alta