Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Redentore, rive per veneziani e hotel
Spazi di 4 metri quadri solo su prenotazione. Capienza massima: 21 mila persone
VENEZIA Sulle rive ci sarà il numero chiuso e bisognerà prenotarsi tramite app. «Sarà dato un 30 per cento di posti ai clienti degli alberghi e un 70 per cento ai veneziani che avranno priorità, e a tutto il territorio metropolitano » , spiega il sindaco Brugnaro. Sono le novita della festa del Redentore 2020 all’epoca del coronavirus. Alla Giudecca ci sarà posto solo per i residenti. Definito anche la capienza massima delle rive fissata in 20/21 mila persone.
VENEZIA «Sulle rive della Giudecca non faremo andare nessuno, solo i giudecchini e i clienti degli alberghi».
E’ una delle anticipazioni date dal sindaco Brugnaro sull’organizzazione del Redentore che quest’anno, causa emergenza covid, sarà a numero chiuso e solo su prenotazione. Uno dei luoghi maggiormente soggetti a limitazioni sarà proprio la Giudecca con il ponte votivo che rimarrà chiuso per l’intera serata per evitare assembramenti. Tanto che si sta valutando l’ipotesi di fare l’inaugurazione in tarda mattinata.
Ma le limitazioni riguarderanno tutte le rive dove i veneziani si ritrovano per ammirare i fuochi. «Sulle rive ci sarà un numero chiuso e bisognerà prenotarsi – ribadisce il sindaco a margine del varo, avvenuto nel cantiere Crea della Giudecca, della nuova imbarcazione che arricchisce la flotta delle gondole da parada – Sarà dato un 30 per cento di posti ai clienti degli alberghi e un 70 per cento ai veneziani che avranno priorità e a tutto il territorio metropolitano Nel momento in cui verrà aperta la possibilità di prenotare (con ogni probabilità tramite il portale comunale Dime) si assisterà quindi a una gara di velocità davanti a smartphone e pc con migliaia di veneziani che cercheranno di riservarsi un posto prima che gli spazi disponibili siano finiti. E sarà una vera corsa perché i posti non saranno molti vista l’esigenza di garantire il distanziamento.
L’anno scorso erano più di 70 mila le persone presenti, quest’anno dovrebbero essere meno di un terzo, tra 20 e 21 mila. Vela sta infatti lavorando da settimane a un piano con il Gabinetto del sindaco e le ipotesi prevedono una severa riduzione delle presenze. Nei tre settori clou per vedere i fuochi le rive saranno divise in quadranti di 4 metri quadrati in ognuno dei quali può stare una famiglia (o un gruppo) di tre persone. A San Marco dovrebbe essere possibile ospitare circa 11.200 persone, alla Dogana poco meno di 2 mila, mentre poco più di 5 mila alla Giudecca. Se i numeri delle presenze saranno inferiori, l’organizzazione si preannuncia però complessa.
La prenotazione avverrà via internet, tramite la piattaforma del Comune dove si dovrebbe poter verificare il numero di posti disponibili in un determinato settore - i quadrati di 2 metri per 2 metri che possono contenere tre persone per le quali non è previsto distanziamento (per esempio un nucleo familiare) o una sola persona - per poi procedere con la prenotazione. Prenotazione che conterrà l’indicazione del settore, l’orario di ingresso e probabilmente un qr code - strettamente personale per un eventuale contac tracing - da esibire ai controllori al momento dell’accesso in riva.
Saranno predisposti check point per controllare gli accessi, aree di attesa per chi non arrivasse nell’orario corretto, segnaletiche e postazioni numerate lungo le rive, ma anche azioni per gestire le tante tavolate che i residenti preparano ogni anno. Viste le limitazioni a terra, s’incentiverà quindi la partecipazione in barca (il Comune sta chiudendo il protocollo con la Capitanieria) prevedendo anche una deroga per le imbarcazioni da trasporto. Ma sui posti per le barche ci saranno limitazioni? Quante ne potranno entrare? «Tutte quelle che vogliono venire – dice Brugnaro – avranno però un numero limitato di persone sulla base delle distanze. Sui barchini ci sarà invece la distinzione in base al fatto se si è conviventi o meno. Non ci sarà invece l’obbligo della mascherina perché si è all’aperto, ma sottolineiamo che dev’essere un’esperienza responsabile». Se sulle rive le presenze saranno drasticamente ridotte, molto si dovrebbe quindi recuperare in bacino con le imbarcazioni che potrebbero essere molte di più delle circa 20 mila registrate l’anno scorso. Di certo le imbarcazioni non potranno più legarsi a pacchetto, il distanziamento vale anche in acqua.