Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Gritti, cliente in jet privato per essere primo alla riapertura
VENEZIA «Fino a venerdì scorso le camere prenotate erano cinque, da lunedì siamo saliti a dodici e ne ho appena gestite altre tre». Hotel Gritti, giorno 1 della ripartenza, Paolo Lorenzoni, general manager, snocciola i numeri e sorride: clienti austriaci, tedeschi e, come vuole quest’estate atipica, tanti italiani. «Un mio cliente, italiano, è arrivato con il suo aereo privato atterrando al Nicelli al Lido – continua Lorenzoni – un altro, continuava a chiamarmi chiedendomi quale fosse il giorno d’apertura perché voleva assolutamente essere il primo a farvi ritorno». Già 25 le camere riservate per la notte del Redentore, mentre le prenotazioni in generale prevalgono tra il giovedì e il sabato, seguendo i nuovi ritmi della città. «È contento anche il nostro personale, rimasto fermo e in preoccupazione per 4 mesi, che ha ripreso con orari e giorni flessibili. Abbiamo perso l’allenamento, ma l’albergo è pienamente operativo», dice Lorenzoni.
Il giorno 1 dell’hotel Danieli, stesso gruppo Marriot, ha visto sfilare decine di kit di cortesia per gli ospiti: mascherine protettive, guanti e gel igienizzante per promuoverne l’utilizzo anche tra i corridoi dell’albergo. «Fino a settembre non avremo livelli elevatissimi, ma per il Redentore abbiamo una buona, seppur piccola, base di prenotazioni – spiega Gianrico Esposito, il general manager – Una partenza a velocità ridotta ma promettente, diamo un segnale di fiducia e presenza.
Tutti i nostri ospiti concordano che questo è il momento migliore per conoscere una Venezia che non si vedeva così da molto tempo». Diverse le richieste per la terrazza ristorante, mentre l’albergo si prepara al nuovo segmento principale di turisti: tedeschi, svizzeri, austriaci ed est-europei. «Abbiamo aperto la porta come se non l’avessimo mai chiusa – dice invece Vincenzo Finizzola, general manager del Bauer –. C’è entusiasmo tra i dipendenti, stiamo vivendo un periodo difficile ma le prenotazioni ci sono».
Non solo alberghi: ieri il Fondaco dei Tedeschi ha accolto i primi clienti, tra turisti, curiosi e qualche avventore del ristorante Amo. Percorsi obbligati a senso unico, ma ogni piano è operativo. «La città sta dimostrando tanta voglia di farcela – ha dichiarato il sindaco Luigi Brugnaro, salutando i lavoratori del Fondaco – bello che qui si sia voluti ripartire dall’esposizione di prodotti artigianali». Applauso di autoincoraggiamento dei dipendenti e le porte si sono aperte. ( ca.ga.)