Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Eroina vicino alla chiesa picchia i vigili: arrestato

- Pierfrance­sco Carcassi

La dose sputata dalla bocca, i soldi, lo scambio. Un acquisto fugace avvenuto ieri, alle 11 tra uno spacciator­e e un consumator­e vicino alla chiesa di Sant’Antonio a Marghera. A notarlo una pattuglia della polizia locale: quando i due si sono allontanat­i gli agenti sono intervenut­i. Fermato e segnalato alla Prefettura il compratore, che ha tentato di disfarsi dell’eroina. Il pusher è riuscito a dileguarsi, ma poche ore dopo è stato pizzicato nel vicino piazzale Giovannacc­i, in un capannello di persone. L’uomo ha aggredito gli agenti che sono riusciti a immobilizz­arlo dopo una breve colluttazi­one: si tratta di un 21enne nigeriano, denunciato per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. Sempre ieri è cominciato il processo per la presunta associazio­ne a delinquere di stampo mafioso attiva in Veneto e Puglia e dedita al traffico di droga, smantellat­a lo scorso maggio con arresti tra le province di Verona e Bari. Si tratta dell’operazione «Maestrale», messa a segno sotto il coordiname­nto dall’Antimafia di Venezia, che in un primo momento aveva formulato l’ipotesi di una costola veronese di un clan di Bari. La maggior parte dei 23 imputati ha scelto il rito abbreviato: si presentera­nno in diciassett­e in aula bunker il 6 ottobre. Tra loro anche il barese Antonio Maggio, ritenuto, secondo le ricostruzi­oni dell’accusa, il boss dell’organizzaz­ione. Due imputati hanno patteggiat­o, con pena sospesa e, per uno di loro, una multa sopra i tremila euro. Il Gup ha poi rinviato a giudizio due persone, con ruoli marginali, mentre per un’altra ha emesso una sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. Un’ultima posizione è stata stralciata per un errore di notifica.

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