Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Fa parkour con gli amici: muore sul treno
Il corpo trovato nella stazione di Primolano, nel Vicentino. Probabilmente è scivolato sbattendo la testa
VALBRENTA (VICENZA) Saltare dal tetto di un vagone a un altro, dello stesso convoglio in corsa, di altri treni. Il parkour è costato la vita al ventenne George Alexandru Ciobanu, romeno di Pergine Valsugana il cui corpo senza vita è stato ritrovato ieri mattina alla stazione di Primolano, nel Vicentino.
VALBRENTA (VICENZA) Saltare dal tetto di un vagone a un altro, dello stesso convoglio in corsa. Un folle gioco, un divertimento rischioso che lo ha ucciso. Almeno è questa l’ipotesi degli investigatori sulla morte di George Alexandru Ciobanu, il cui corpo senza vita è stato ritrovato ieri mattina alla stazione di Primolano, in territorio comunale di Valbrenta (Vicenza), lì dove la corsa proveniente da Trento si interrompe.
L’ultimo, maledetto salto del ragazzo ventenne, quello verso la morte, era della sera precedente. Che fosse accaduto qualcosa al romeno di Pergine Valsugana (Trento), lo avevano capito i suoi amici diciassettenni, tra cui il fratellastro: giovedì sera verso le 23 erano saliti nello scompartimento a Levico mentre Ciobanu si era lanciato da una pensilina per arrivare alla parte più alta del vagone, ma non si era fatto trovare, come da accordi, alla stazione di Pergine Valsugana, quella dove per il gruppo terminava il viaggio.
Il giovane che si destreggiava in salti ed evoluzioni di quello sport estremo che prende il nome di «parkour» è stato trovato senza vita solo ieri alle 6.50: a notare la punta della scarpa da ginnastica che sporgeva dalla copertura di una delle carrozze del regionale è stato il capotreno, che ha subito dato l’allarme. Ma per il giovane in tuta era già troppo tardi, morto da circa otto ore.
Non aveva documenti con sè, nemmeno un cellulare, ed è stato identificato anche grazie a dei tatuaggi. A chiarire come sia morto sarà l’autopsia che disporrà il pm di Vicenza Maria Elena Pinna. Stando alle prime verifiche effettuate dal medico legale che è salito sul tetto del vagone - lì dove hanno fatto accertamenti anche i poliziotti della scientifica e della squadra mobile - a uccidere il ventenne sarebbe stato uno sfondamento cranico: il risultato di un violento colpo contro il radiatore del treno. Probabilmente Ciobanu è scivolato e ha finito per sbattere la testa, morendo sul colpo, proprio mentre praticava la disciplina estrema del parkour sul convoglio, già pizzicato in azione in passato.
Indagini sono ora in corso da parte della polizia ferroviaria di Castelfranco Veneto (Treviso) competente in quella tratta, e dei carabinieri di Borso. A intervenire, per recuperare il corpo, i vigili del fuoco di Bassano del Grappa.
A quanto ricostruito il ventenne la sera prima si era arrampicato sulla pensilina della stazione ferroviaria di Levico Terme. Ha aspettato che il treno si fermasse sul binario e poi si è lanciato sul tetto di una carrozza per correre da un vagone all’altro. Con gli amici, saliti a bordo come normali passeggeri, si sarebbe rivisto una ventina di minuti dopo alla fermata di Pergine. I suoi coetanei, spaventati, erano rincasati senza lanciare l’allarme.
Ieri mattina, il compagno della madre, non vedendo il ragazzo in camera, ha deciso di allertare i carabinieri, che hanno poi ricostruito tutta la vicenda. Il giovane viveva a Pergine da circa dieci anni con la madre, Samantha Tudor, e il compagno di lei, Renato Morat. Giovedì sera era uscito con il fratellastro e due suoi amici, tutti minorenni, e insieme avevano raggiunto la stazione di Levico. Gli accordi erano che George sarebbe salito sul tetto del treno, mentre gli altri avrebbero fatto il viaggio all’interno del vagone fino a Pergine Valsugana, dove poi si sarebbero rincontrati. Ma non è più sceso dal treno. Gli amici si sono preoccupati ma hanno preferito non allertare le forze dell’ordine per non finire nei guai. E sono rincasati, Intanto però il treno era arrivato a destinazione con il corpo del ragazzo steso sul tetto.