Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Sindaci anti droga multe salate a chi la compra
La nuova ordinanza di Vicenza. Sanzioni anche a Treviso, Venezia e Jesolo
VICENZA A Vicenza multe per chi acquista droga. E lo stesso già fanno da tempo a Treviso, Venezia e Jesolo: è il fronte dei sindaci contro lo spaccio.
VICENZA In principio fu il sindaco-sceriffo (di centrosinistra) Flavio Zanonato. Correva l’anno 2009 e Padova era il punto di approdo quotidiano per migliaia di tossicodipendenti veneti in cerca di una dose, al punto che tre anni prima era stato eretto il famoso muro di via Anelli. Quella volta, il primo cittadino firmò un’ordinanza senza precedenti, che prevedeva multe salate a chi comprava droga nella città del Santo.
Il messaggio era chiaro: visto che gli spacciatori non sembrano per nulla intimoriti dall’idea di finire in carcere, occorre trovare un modo per tenere alla larga i loro clienti. Per Zanonato, introdurre delle sanzioni fino a 500 euro poteva essere una buona soluzione.
L’ordinanza, in realtà non ebbe vita facile e finì per essere bloccata dalla Corte Costituzionale, per poi venire riproposta - con opportune modifiche - nel 2012. All’epoca sollevò un vespaio (se l’acquisto di droga per uso personale non è reato, perché sanzionarlo?) ma oggi, nel Veneto post-lockdown, sembra tornare di moda.
A Vicenza, il sindaco Francesco Rucco - centrodestra, sostenuto dalla Lega- ha appena firmato un’ordinanza anti-degrado molto simile a quella di Zanonato: prevede sanzioni fino a 500 euro per chi acquista, consuma o anche solo detiene sostanze stupefacenti. «Vale per il centro storico ma anche per altri quartiere del capoluogo, compreso Campo Marzo, il parco di fronte alla stazione ferroviaria che ha richiesto spesso l’intervento delle forze dell’ordine», spiega Rucco.
Entrata in vigore il primo luglio, l’ordinanza ha già messo nel mirino la prima «vittima»: un tossicodipendente pizzicato con qualche grammo di droga a PonteSan Michele. Chissà se mai salderà il conto. «A me non interessa fare cassa - mette in guardia il sindaco - e infatti tutti i soldi delle multe saranno investiti sul fronte della sicurezza, ad esempio per l’acquisto di equipaggiamento destinato alla polizia locale, che tra qualche mese sarà dotata anche di una unità cinofila».
Rucco si dice preoccupato: lo spaccio di stupefacenti - a Vicenza come in generale in tutto il Veneto - sembra aumentato. Lo dice anche l’ultima relazione della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga,
che conferma come la nostra regione sia uno dei principali snodi del narcotraffico. «Non dimentichiamo - sottolinea il sindaco - che il consumatore droga non è solamente il tossicodipendente abituale. Spesso si tratta di imprenditori, impiegati, operai e, purtroppo, anche tanti ragazzini».
L’iniziativa sta facendo discutere. A chi gli chiede come gli sia venuta l’idea, il sindaco di Vicenza ammette di aver preso ispirazione dal collega di Treviso. Nel capoluogo della Marca, infatti, quell’ordinanza c’è già da un pezzo. «Risale all’ottobre del 2019», ricorda il primo cittadino (e presidente di Anci Veneto) Mario Conte. «Più o meno in quel periodo andai in visita alla comunità di recupero di San Patrignano: tornai con la convinzione che vietare l’acquisto di droga fosse l’unica soluzione per liberare la città da questa terribile piaga».
In nove mesi sono state comminate dieci multe. Pochine. «Ma non importa il loro numero. Ciò che conta è il risultato che abbiamo ottenuto: lo spaccio è quasi sparito dal centro storico della città. L’ordinanza funziona, perché manda un messaggio chiaro ai consumatori: a Treviso non c’è spazio per chiunque abbia a che fare con la droga».
Anche qui si investono i soldi incassati dalle sanzioni nel potenziamento dei controlli. «Non basta la repressione - conclude Conte - e infatti stiamo portando avanti dei progetti di educazione dei giovani e di sostegno alle famiglie che si trovano ad affrontare il dolore di un figlio tossicodipendente».
Se i sindaci di Vicenza e Treviso «vanno alla guerra» contro il mercato degli stupefacenti, alcuni loro colleghi hanno imbracciato le armi già da tempo. Due giorni fa, a Marghera, un camionista di 49 anni si è ritrovato tra le mani una multa da 350 euro per aver acquistato due dosi di eroina. Anche Venezia, infatti, più di un anno fa ha introdotto la stessa misura.
Infine, a Jesolo l’ordinanza è in vigore dal 2019. Il sindaco della località balneare, Valerio Zoggia, ne è un sostenitore convinto: «Si tratta di uno strumento valido, nelle mani dei nostri agenti. E lo sarà ancora di più quando, nel pieno della stagione, torneranno i controlli ai luoghi della movida».
Rucco Non mi interessa fare cassa: tutti i soldi delle multe saranno investiti sul fronte della sicurezza
Conte L’ordinanza funziona: lo spaccio è quasi sparito dal centro storico della città di Treviso