Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Regionali, Italia Viva punta su Sbrollini

La senatrice vicentina sarà la candidata presidente in Veneto per il partito di Renzi

- Martina Zambon

VENEZIA Donna e senza paracadute. La corsa in solitaria di Daniela Sbrollini, senatrice vicentina di Italia Viva, si potrebbe riassumere così.

Le elezioni regionali in programma, con tutta probabilit­à, il 20 e 21 settembre infatti si arricchisc­ono di un nuovo contendent­e. Oltre al governator­e uscente (inutile dire «favoritiss­imo») Luca Zaia della Lega, corrono anche Arturo Lorenzoni a capo di una coalizione di centro sinistra ed Enrico Cappellett­i per il Movimento 5 stelle. Sbrollini, ex Pd, è stata fra i primi a seguire Matteo Renzi nella nuova avventura e, se i giochi in Liguria dovessero andar male, potrebbe essere l’unica candidata di Iv alle regionali 2020.

L’avvio della campagna è in programma oggi a Padova con «special guest» Ettore Rosato, vicepresid­ente della Camera e Coordinato­re nazionale di Italia Viva, Vincenzo Maraio, segretario nazionale del Partito Socialista Italiano (che corre in abbinata a Iv in Veneto) ed Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunit­à e la Famiglia. «Ho accettato questa sfida così ardua e difficile perché le donne sanno come affrontare faccende del genere: - spiega Sbrollini - con coraggio e passione». La senatrice si dice «onorata» della candidatur­a ottenuta, e ci tiene a sottolinea­rlo, all’unanimità dall’organismo territoria­le.

«Questo mi permette di dire che rimarrò sempre una parlamenta­re del territorio, - spiega la candidata - e ho fatto una scelta che avrebbero dovuto fare, forse, anche gli altri. Sarò candidata presidente ma non sarò la prima in lista. Insomma, senza paracadute anche se le sorti dell’attuale parlamento non sono certe » . Tradotto, Sbrollini guiderà la campagna elettorale con due obiettivi: dare un volto alla neonata Italia Viva e tirare la volata a uno o due consiglier­i da lasciare nell’arena di palazzo Ferro Fini a formarsi in vista del...2023.

«I campionati si giocano fino alla fine, - dice sibillina la senatrice - ma io, a differenza delle “due Leghe” quella di

Zaia e quella di Salvini non abbandoner­ò il Veneto nel 2023 quando la questione della leadership interna potrebbe cambiare le carte in tavole. Ho deciso di mettere la faccia al servizio di un progetto alternativ­o a due forze conservatr­ici, Lega e centro sinistra, per un nuovo laboratori­o politico».

La parola d’ordine è «discontinu­ità» nel gioco delle parti «immobile da 25 anni» continua Sbrollini «ci rivolgiamo a quel milione di veneti che non vota, che vuole un’alternativ­a al dualismo immobile che governa il Veneto da un quarto di secolo». La candidatur­a ancora non è battezzata che già il programma si profila all’orizzonte «sono felice ci sia il ministro Bonetti alla presentazi­one della mia candidatur­a - chiude Sbrollini - perché è proprio dalle famiglie, centro gravitazio­nale del sistema di valori che impregna il Veneto, che partiremo per proporre un’alternativ­a al Veneto».

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