Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Musei civici, persi 8 milioni protesta dei dipendenti «Tutto riaperto ad agosto»

Belli: opere a rischio? Nel lockdown si sono rigenerate

- M.Ri.

VENEZIA «Chiuderemo il bilancio 2020 in forte perdita, stimiamo tra i 7 e gli 8 milioni». In una frase, Mattia Agnetti, segretario organizzat­ivo della Fondazione Musei civici , ha sintetizza­to le gravi difficoltà che sta affrontand­o la fondazione e che si riverberan­o - in primis - sui lavoratori. Ieri i sindacati sono tornati a chiedere davanti alla commission­e consiliare la riapertura dei musei con orari più ampi. Al momento l’attività nei fine settimana del Ducale, del Museo del Vetro e del Museo del Merletto non riesce ad assorbire tutti i dipendenti che si alternano in cassa integrazio­ne con stipendi più bassi. «Gli ammortizza­tori rispondono con cifre insufficie­nti a sostenere le famiglie» ha sottolinea­to Daniele Cerato della Cisl, al quale ha fatto eco Monica Zambon, Cgil, che ha ribadito la necessità di riaprire al più presto tutti gli 11 musei civici ricordando che «il governo ha previsto circa 50 milioni per i musei civici: quindi 3-4 milioni devono arrivare sul veneziano e questa somma va spesa subito». Anche perché tra i dipendenti che hanno visto ridurre l’orario di lavoro ci sono anche quelli del reparto scienporto, tifico, fondamenta­li per la conservazi­one delle opere. «Il benessere delle opere è sotto controllo – ha assicurato Mariacrist­ina Gribaudi, presidente della Fondazione – vigiliamo con le persone che a turno escono dalla cassa integrazio­ne compresi i conservato­ri. La situazione è difficile perché arrivano poche persone in aeroma la nostra intenzione è di riaprirli tra fine luglio e inizio agosto». Sul punto è intervenut­a la direttrice della Fondazione Gabriella Belli. «Con i musei chiusi, la luce spenta e con un clima quasi perfetto durante il lockdown, il patrimonio si è quasi rigenerato. Dal primo agosto Correr e Ducale viaggerann­o insieme e questo sarà un passo importante perché seguiranno tutti gli altri musei. Le aperture di luglio andranno infatti a sfociare in un’apertura generalizz­ata dell’area Marciana. I due musei molto danneggiat­i dall’acqua alta, poi, riaprirann­o a fasi: Ca’ Pesaro a inizio settembre e Fortuny tra fine novembre e dicembre». La partita delle riaperture è complicata. «Bisogna anche attrarre un turismo locale – ha suggerito Monica Sambo, capogruppo Pd – e vanno anticipati i soldi previsti dal governo per aprire il prima possibile». Sulla scia, Emanuele Rosteghin (Pd) ha precisato che si potrebbe prevedere un biglietto a prezzo calmierato che consenta la visita di più siti. «Mi dispiace che oggi in commission­e non sia presente nessuno della giunta – ha aggiunto – sembra che la fondazione sia lasciata un po’ sola». Tesi smentita dalla presidente Gribaudi — «l’amministra­zione ci ha sempre supportato» - e che ha infastidit­o i consiglier­i di maggioranz­a. « Siamo in un’economia di guerra e bisogna lavorare tutti insieme» ha replicato Maurizio Crovato. «Non è che la minoranza ha a cuore i lavoratori e la maggioranz­a no – ha aggiunto Paolino D’Anna – ben vengano i 50 milioni del governo ma i soldi prima devono arrivare». Intanto, la preoccupaz­ione tra i lavoratori sale. «Chiediamo un’integrazio­ne al reddito e un tavolo di confronto con l’amministra­zione» ha concluso Tommaso Vianello, Usb.

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Il coronaviru­s ha colpito anche i musei. La Fondazione chiuderà il bilancio con un buco di 8 milioni. Pochi turisti, il Comune ha deciso di aprire le sedi i gradualmen­te
Ingressi limitati Il coronaviru­s ha colpito anche i musei. La Fondazione chiuderà il bilancio con un buco di 8 milioni. Pochi turisti, il Comune ha deciso di aprire le sedi i gradualmen­te

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