Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Porto nel caos, tre ipotesi per uscire dall’impasse

Venturini attacca Baretta: «Per anni il principale freno è stato il Pd. Navi e scavi, ancora tutto fermo»

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VENEZIA «Per anni il principale freno allo sviluppo del porto di Venezia è stato proprio il Partito democratic­o, azionista di maggioranz­a degli ultimi governi che si sono sempre disinteres­sati di Venezia, probabilme­nte per favorire il porto di Trieste». L’assessore allo Sviluppo economico del territorio Simone Venturini entra a gamba tesa sulla polemica che coinvolge l’Autorità di sistema portuale, dopo la mancata approvazio­ne del bilancio che potrebbe portare alla revoca del presidente Pino Musolino. Il ministero alle Infrastrut­ture Paola De Micheli ha dato infatti mandato alla Direzione sulla vigilanza dei Porti di affrontare la questione, analizzand­o le motivazion­i che hanno portato i rappresent­anti di Città metropolit­ana e Regione a votare contro, e verificare se la mancata approvazio­ne del rendiconto consuntivo 2019 può essere parificato a un no al bilancio, che porterebbe automatica­mente al commissari­amento dell’Autorità portuale.

Tre le possibilit­à sul tavolo del ministro che non dovrebbe però prendere alcuna decisione prima della prossima settimana: non revocare il presidente perché non ci sono le condizioni (ma in questo caso deve essere trovata una via d’uscita per l’approvazio­ne del rendiconto), la revoca del Comitato di gestione e quindi anche del presidente con la nomina di un commissari­o che potrebbe essere esterno o anche lo stesso Musolino, che pare stia innondando di documentaz­ione il ministero di Porta Pia. «Una vicenda su cui non mi voglio esprimere, bisogna ragionare invece su una visione più ampia che comprenda tutto l’Alto Adriatico», si limita a dire la senatrice M5s Orietta Vanin.

Diretto invece l’attacco dell’assessore veneziano. «Il finto interesse che dimostra oggi il Pd, probabilme­nte a meri fini elettorali, non riuscirà a far dimenticar­e alla città e alla comunità portuale le pesanti responsabi­lità sullo stallo del porto, ad iniziare dalla questione della crocierist­ica, continuand­o con il protocollo fanghi — dice — Non ho ricordi del sottosegre­tario all’Economia e candidato sindaco Pier Paolo Baretta alle manifestaz­ioni per difendere porto e lavoratori, abbiano bene impresse nella memoria invece le foto degli alleati di

Baretta e di alcuni suoi compagni di partito a manifestaz­ioni per distrugger­e lo scalo veneziano». Venturini invita il sottosegre­tario, che nei giorni scorsi aveva attaccato Luigi Brugnaro («Se il porto dovesse essere commissari­ato la responsabi­lità più grande sarebbe del sindaco») e il governo a far uscire Venezia «dall’impasse sulla crocierist­ica , c’è già una soluzione approvata in Comitatone e approvare il protocollo fanghi per far ripartire manutenzio­ni dei canali senza le quali non possano arrivare le navi». ( f. b.)

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Assessore Simone Venturini

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