Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La Milanesiana itinerante fa tappa a Verona
La rassegna fa tappa in provincia di Verona il 13 e 14 luglio con Rezza e Morgan Elisabetta Sgarbi: «Non potevo immaginare un’edizione solo in streaming»
«La Milanesiana itinerante è stata una conquista. Il nome di questo festival lo ancora alla città, ma la Milanesiana nel tempo è cresciuta e la sua formula, un termine che non mi convince ma che rende l’alchimia di incroci di saperi e di arte che la determina, è stata richiesta da altre città». Con queste parole Elisabetta Sgarbi, ideatrice e direttore della rassegna culturale, presenta l’ingresso della Milanesiana in Veneto (per la seconda volta dal 1999 a oggi) con due tappe al Castello scaligero di Villafranca di Verona, ospite della manifestazione «Villafranca non si arrende» (diretta evoluzione del «Villafranca Festival»): lunedì 13 alle 21.15 con Fratto X di Rezza e Mastrella e martedì 14 alla stessa ora col concerto di Morgan «A colori».
Quest’edizione della Milanesiana è colorata. Niente di più stridente e, al contempo, fondamentale, in questo strano 2020. Come mai questa scelta?
«Il tema dei colori è stato suggerito da Claudio Magris prima della pandemia, dopo quello dell’anno scorso dedicato alla Speranza. I fatti recenti hanno rafforzato la sua valenza fortemente simbolica.
I mesi del Covid li associamo ormai al grigio, alla mancanza di luce, ai colori del lutto. Milanesiana, la sua volontà di esserci e di farsi, di permetterci di riappropriarci della cultura e della bellezza a cui abbiamo dovuto rinunciare, rappresenta tutta la gamma possibile dei colori della vita. Le arti e le scienze che vanno in scena, per me, servono e rappresentano questo».
Quanto è importante tornare a fare cultura davanti alle persone?
«Siamo stati soli e separati, a lungo. Una condizione inimmaginabile. Per questo, non potevo nemmeno immaginare un’edizione solo in strea