Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Battaglia navale tra oppositori e polizia a Sant’Andrea
«Volevano che non
VENEZIA ci fossero voci contrarie, alla fine si sentiranno ancora più forte». Per lo storico portavoce del comitato No Mose, Tommaso Cacciari, la protesta di ieri è stata un successo: nelle barche dei manifestanti contro il Mose, spiega, c’erano penne e telecamere da tutta Italia e da tutto il mondo. Ma questo non ha impedito alla questura di bloccare il corteo acqueo all’altezza di forte Sant’Andrea: lì le bandiere e gli striscioni si sono scontrati con le volanti acquee, gli acquascooter e i getti di acqua delle forze dell’ordine, che non hanno permesso a nessuno di raggiungere la bocca di porto del Lido. «Ci sono anche venuti addosso, causando un certo danno a una delle barche», continua Cacciari che ribadisce: «Non c’è nulla da festeggiare: hanno fatto l’ennesima passerella politica, i saluti istituzionali certificano solo una stagione di corruzione e la più grave malagestione mai vista in città». Cacciari ha voluto sottolineare come organizzare una protesta di questo genere, in barca, soprattutto in questo momento storico di diffidenze e paure, non sia stato semplice, al punto che neppure i ragazzi dei centri sociali veneziani sapevano quanti partecipanti avrebbero dovuto caricare fino all’ultimo istante. Per la questura, invece, quella di ieri era semplicemente una manifestazione non autorizzata (ma neppure annunciata in via ufficiale, secondo i canali istituzionali), i cui partecipanti saranno quindi presto identificati e denunciati. Nonostante questo, il questore Maurizio Masciopinto ha voluto complimentarsi con tutte le forze dell’ordine intervenute: «C’è stata grande collaborazione e, assieme, siamo riusciti a gestire la situazione e a contenere i problemi». (