Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
I negozi del Comune concessi gratis ad artigiani e commercianti giovani
Bando per una ventina di spazi. Ma le attività devono essere per residenti
VENEZIA Il Comune concede gratuitamente per cinque anni i propri negozi ai giovani imprenditori. Artigiani e commercianti plaudono all’iniziativa. «Va incontro ai giovani e riequilibra lo svantaggio iniziale che li penalizza», approva Gianni De Checchi, segretario di Confartigianato di Venezia. «Molto bene. Questa è una delle tante idee che come Confesercenti stiamo sostenendo da tantissimi anni a fronte del fatto che molti negozi sono ormai sfitti. L’avevamo proposta, con modalità attuative diverse, anche ai proprietari, che tengono chiusi per anni i fondi. Bene che il Comune, che può agire per le proprie proprietà, lo faccia». I venti negozi messi a bando sono una goccia nel mare delle saracinesche tenute sfitte dai privati per mantenere alto il prezzo di mercato, dicono le categorie; ma piuttosto che niente, meglio piuttosto. La delibera di giunta stata approvata nell’ultima seduta non è ancora pubblicata in albo, l’amministrazione ne ha anticipato i contenuti: si tratta di un bando per assegnare o rinnovare la locazione dei negozi di proprietà del Comune (una ventina quelli giunti a naturale scadenza del contratto) che li mette a disposizione in comodato d’uso gratuito per cinque anni solo per imprenditori tra i 18 e i 30 anni. Scelta che ha scatenato una sollevazione social da parte di quarantenni e cinquantenni che si sono sentiti discriminati ma la ratio, fin da inizio mandato, è tenere in città i giovani, ed evitare che fuggano all’estero per mancanza di opportunità. «Creiamo occasioni di lavoro per ragazzi - dice il sindaco Luigi Brugnaro - Con questa delibera andiamo a dare ulteriore impulso al commercio di prossimità, quello che, anche in questo ultimo periodo di Coronavirus ha avuto un ruolo fondamentale per la vita dei nostri quartieri e che vogliamo convintamente continuare a sostenere». Le linee di indirizzo adottate sono molto chiare rispetto a quanto, nei negozi concessi in comodato gratuito, non si potrà fare: vendere armi, chincaglierie tutte a un euro, insediare Compro Oro o take away (eccetto gelaterie), ovviamente vendere armi, sigarette elettroniche, fuochi d’artificio, materiale pornografico o per il piacere nei rapporti interpersonali dal vivo, sale giochi, scommesse, agenzie di affari, di mediazione mobiliare o immobiliare o mettere su una rivendita di cibo erogato dai distributori, o ancora, pizzerie da asporto o kebab. «Il provvedimento inoltre non solo tutela gli attuali utilizzatori degli immobili, ma si prefigge di dare un’occasione a giovani partite Iva che potranno ambire ad assicurarsi questi locali in comodato d’uso gratuito per cinque anni » specifica l’assessore allo Sviluppo Economico Simone Venturini.
«Pur nella limitatezza della portata degli effetti a causa del numero esiguo di negozi, il provvedimento imbocca la giusta direzione e va incontro ai giovani e in controtendenza rispetto all’uso della città», approva De Checchi. «Una delle risposte importanti che contribuiscono a ripopolare il tessuto economico – annuisce Franceschi – Bene che sia rivolta ai giovani, che riusciranno forse ad arricchire l’offerta commerciale con proposte innovative». ( mo.zi.)