Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Treno in aeroporto, guerra sul tunnel
La Regione: problemi per l’acqua di falda. Rfi minimizza. Il Comune chiede più soldi
VENEZIA Secondo gli uffici della Regione Veneto, quei 4,67 chilometri sotto terra – rispetto all’uno previsto inizialmente – potrebbero riservare problemi a causa dell’acqua di falda, anche se Rfi minimizza e dice di aver fatto tutte le verifiche. Ieri si è tenuta la conferenza di servizi sulla bretella ferroviaria per l’aeroporto Marco Polo e Comune di Venezia e Città metropolitana hanno sottolineato che servono più soldi, preoccupati di un piano economico troppo «risicato».
VENEZIA « Dalla verifica del quadro economico dell’intervento emerge una forte preoccupazione per l’evidente carenza di risorse per la necessaria realizzazione delle proposte migliorative e per l’adeguamento alle prescrizioni progettuali». Non sarà una «passeggiata», per Rfi, quella della nuova bretella ferroviaria per l’aeroporto Marco Polo. Oltre alle famiglie dei cittadini di Dese e Tessera, già sul piede di guerra fin da quando il progetto è stato presentato, Comune di Venezia e Città metropolitana da un lato (che hanno scritto la frase di cui sopra) e Regione dall’altro saranno una spina nel fianco dell’azienda del gruppo Ferrovie dello Stato.
Ca’ Farsetti e Ca’ Corner l’hanno ribadito ieri, nel corso della conferenza di servizi istruttoria convocata dal ministero delle Infrastrutture per raccogliere a voce – per il cartaceo c’è tempo fino al 18 agosto – tutte le osservazioni dei vari enti e soggetti coinvolti. Il dirigente dell’Avvocatura provinciale Giuseppe Chiaia e il vicecapo di gabinetto del Comune Derek Donadini sono stati chiari: «L’adeguata disponibilità di risorse, connessa al recepimento di tali proposte, costituisce condizione indispensabile per la favorevole adesione alla realizzazione dell’opera», hanno scritto in due letterefotocopia. E hanno spiegato che i soldi si possono prendere dal capitolo di bilancio che riguarda il ripristino della linea dei Bivi, «considerata la netta contrarietà e l’incompatibilità con la programmazione territoriale locale». Una soluzione lanciata anche dalla consigliera comunale di FI Deborah Onisto in una mozione approvata mercoledì.
Onisto sta facendo da «portavoce politica» ai cittadini preoccupati. «La comunità va ristorata - spiega - ma da quel che sappiamo le risorse in campo non sono sufficienti. Solo per il sottopasso di via Pialoi, opera imprescindibile per i residenti, nel 2007 era stata fatta una stima di 2 milioni». Pare infatti che ci siano poche centinaia di migliaia di euro a disposizione e, allo stato, non siano previste nemmeno delle barriere fonoassorbenti. Comune e Città metropolitana hanno poi ricordato la necessità di prevedere la fermata per il futuro stadio del Venezia (Rfi ha assicurato che ci sarà una predisposizione) e hanno puntato molto sulla viabilità complementare. Il sindaco ha poi inserito tra le strade da comprendere nel progetto anche un bypass a Tessera che consenta a chi va in aeroporto di non intasare la piccola frazione.
La Regione si è riservata di comunicare le proprie osservazioni, ma un primo passo l’ha fatto lo scorso 2 luglio, quando il direttore dell’Ambiente Loris Tomiato ha firmato una richiesta di integrazioni di 17 pagine, molto critica soprattutto sul tunnel, che sarà lungo ben 4,67 chilometri (di cui circa uno in trincea) su 8 complessivi della bretella, rispetto ai mille metri del progetto preliminare. Palazzo Balbi ha sottolineato che dalle indagini geognostiche passate è emersa una «importante falda acquifera ben alimentata da monte». Secondo gli uffici regionali, questa creerà non pochi problemi in fase di cantiere e farà aumentare i costi sia di esecuzione che di esercizio, per predisporre un sistema di «emungimento» delle acque. E si mette in allerta anche sugli effetti delle acque alte sulle strutture sotterranee. «Si avanzano forti perplessità sulla scelta di un tracciato per buona parte in galleria», è la conclusione. Rfi ha minimizzato, sostenendo che l’emungimento servirà solo in fase di cantiere e che una simulazione modellistica anche nel caso di una marea come quella del 12 novembre non ha riscontrato problemi.
La replica Rfi: fatte le simulazioni, anche con l’alta marea