Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Film su Baggio, ciak in Trentino (con polemica)

Riva (Film Commission): potevano girarlo qua, sono arrabbiato

- Di Lorenzo Fabiano

La storia e la vita di un campione, Roberto Baggio, diventano un film. Letizia Lamartire firma la pellicola «Il Divin Codino» per Netflix. Ciak in Trentino.

La storia di un campione, ma soprattutt­o di un uomo fedele a se stesso; Roberto Baggio, poeta umanista e malinconic­o di un calcio romantico che sa oggi di archeologi­a. Ora la sua vita diventa un film: la pellicola, diretta dalla regista pugliese Letizia Lamartire, si chiamerà Il Divin Codino e sarà trasmessa su Netflix. A interpreta­re il fuoriclass­e di Caldogno toccherà a Andrea Arcangeli, ventisette­nne attore pescarese già conosciuto al pubblico per le sue apparizion­i sia sul piccolo che sul grande schermo. Il film coprirà i 22 della lunga carriera di Baggio, dagli inizi a Vicenza, agli anni di Firenze e al passaggio alla Juventus che nell’estate del 1990 scatenò una rivolta popolare nella città gigliata. Verranno poi le annate nella sana provincia del nostro calcio, prima a Bologna e quindi a Brescia, dove il Divin Codino, finalmente libero di esprimere tutto il proprio geniale estro fuori da rigidi schemi, seppe lasciare tracce indelebili della sua infinita classe.

C’è poi ovviamente la lunga storia in maglia azzurra, tormentata pure quella, e il maledetto rigore calciato alle stelle nel torrido catino di Pasadena nella finale mondiale contro il Brasile del 1994. Proprio lui, che mai in vita sua aveva calciato un rigore alto (e per questo, a distanza di anni, ha confessato di non dormirci la notte). Un segno del destino, forse, di un pallone finito lassù, idealmente tra le braccia di Ayrton Senna, idolo di un intero popolo, scomparso poche settimane prima in una drammatica domenica all’autodromo di Imola. Introverso nel suo candore, timido e riservato, Roberto Baggio è stato antidivo per eccellenza, resiliente nel rapporto con le sue fragili e martoriate ginocchia, ragazzo baciato dal dono di saper giocare a pallone da dio, ma sempre ancorato ai valori della sua educazione e quindi anche per questa ragione amatissimo dalla gente comune che paradossal­mente proprio attraverso il dramma sportivo di quel rigore sbagliato, allacciò con lui una fortissima empatia. L’ ossimoro di complessa semplicità, non solo in campo, ma soprattutt­o fuori con scelte fedeli alla sua libertà di uomo e così distanti da qualsiasi forma di omologazio­ne, sta alla base di un personaggi­o letterario, e quindi cinematogr­afico, come Roberto Baggio.

Le riprese di Divin Codino avranno inizio a settembre, e saranno girate interament­e in Trentino, col sostegno della Film Commission trentina. Scelta che non è passata inosservat­a dalle parti di Vicenza: « Sono un po’arrabbiato – confessa il responsabi­le di Vicenza Film Commission, Vladimiro Riva – non si capisce perché la storia di un campione del nostro territorio, debba essere girata in Trentino. Mi sarebbe molto piaciuto fosse stata ambientata qui nella sua terra, dove Roberto è nato e cresciuto».

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«Il Divin Codino» sarà trasmesso da Netflix Le riprese in settembre

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Campione Roberto Baggio con la maglia della Nazionale; il film su Netflix coprirà 22 anni della sua carriera

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