Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Zaia bacchetta i negazionisti: «Abbiamo visto la gente morire Il rischio? Due milioni di contagi»
Il governatore: «Pieni poteri? Andrebbero dati alle Regioni»
PADOVA: «Lo dico chiaramente ai negazionisti, alla gente che dice che il Covid non esiste, noi qui abbiamo visto la gente morire, i modelli matematici ci dicevano che senza il lockdown in Veneto ci sarebbero stati 2 milioni di contagiati». Il presidente della Regione Luca Zaia ieri era all’ex Covid hospital Madre Teresa di Calcutta a Schiavonia, nella Bassa Padovana, per l’inaugurazione di una nuova macchina operatoria per le laparotomie. Davanti a un parterre di medici che hanno combattuto una battaglia durissima, non poteva che usare parole chiare rispetto tante polemiche su mascherine distanziamenti e l’emergenza che, pur attenuata, continua a destare preoccupazione. Poco prima a Vo’ lo stesso Zaia, a scanso di equivoci, aveva sottolineato «le mascherine? sono necessarie e vanno indossate». La posizione di Zaia rispetto ai vertici della Lega che partecipano a convegni negazionisti, e a tutto il centrodestra, è confermata anche dai progetti futuri che vedono la sanità regionale e la guerra al Covid-19 in pole position. «La prossima settimana verrà predisposto un nuovo piano per la sanità pubblica - afferma il presidente del Veneto - schiereremo l’artiglieria pesante, poi magari non la useremo ma è meglio averla, a questo proposito è bene che si sappiano alcuni numeri: prima del coronavirus i medici cambiavano 950 camici al giorno oggi ne servono 4.500, per i prossimi sei mesi abbiamo già in magazzino 24 milioni pezzi».
Mentre nel Paese scoppia la polemica sul prolungamento dello «stato di emergenza» e sui pieni poteri dell’esecutivo in tema di contagi, Zaia non usa mezzi termini: «I pieni poteri dovrebbero darli alle Regioni che meglio di altri hanno gestito la pandemia è inutile infatti che ci sia una centrale unica degli acquisti, il Governo dovrebbe dare una linea di indirizzo e coordinamento». Quanto all’ordinanza che il presidente emanerà nei prossimi giorni «vedremo che cosa dirà il Dpcm, il ministro Speranza ha parlato di navi da crociera, discoteche, dobbiamo anche capire come evitare di far morire la gente di fame». La giornata del presidente ieri è iniziata Vo’, il comune che ha registrato il primo decesso da Covid 19 «in tutto il mondo occidentale» sottolinea Zaia. Ad accoglierlo a Villa Contarini Venier, il sindaco Giuliano Martini e la famiglia Carraro a capo della Multione, azienda che produce trattori e che ha donato una piccola macchina agricola alla Regione, «in segno di ringraziamento per quanto fatto nel periodo della pandemia » hanno detto i titolari. Il presidente non ha perso l’occasione per ricordare quanto accaduto a Vo’ tra febbraio e marzo. Il monologo del presidente si è concentrato sull’«io». «Io ho scelto di fare i tamponi a tutti, io per primo avevo parlato di quarantena obbligatoria per gli studenti che arrivavano dalla Cina, io ho chiesto i test rapidi, e sempre io ho deciso di chiudere l’ospedale di Schiavonia, è bene sottolineare chi fa le cose qui...». Non serve essere fini osservatori per leggere tra le righe di quell’«io» la nuova stoccata alle lunghe polemiche che vedono contrapporsi Zaia e Andrea Crisanti, microbiologo, membro del comitato scientifico della Regione che in più occasioni ha evidenziato come la Regione non fosse affatto pronta all’emergenza.
"Zaia
È pronto un magazzino che copre sei mesi con 24 mila pezzi
"
Io ho deciso i tamponi per i cittadini di Vo’, giusto dire chi ha fatto cosa