Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Covid, focolaio all’Antica Scuola Positivo commesso del Comune

Primi 14 contagi alla casa di riposo, virus portato da un dipendente. Favaretto: mai abbassato la guardia. Ca’ Farsetti, negativi i dieci colleghi. In provincia 32 nuovi casi

- Giacomo Costa

MESTRE Nei mesi caldi della guerra contro il virus è stata una fortezza inviolabil­e, un’esempio da seguire richiamato a più riprese. Ma contro la mera statistica nessun baluardo può reggere in eterno. Anche all’Antica Scuola dei Battuti di Mestre è arrivato il Covid-19: ieri si contavano 14 casi positivi tra ospiti e lavoratori. L’allarme è scattato mercoledì e sembra che il primo «contagiato» sia stato uno dei dipendenti, che avrebbe contratto il virus all’esterno (ma si sta ancora indagando per ricostruir­e con la massima precisione la catena dei contatti); subito la struttura mestrina si è attivata, anticipand­o le procedure di screening periodiche e completand­o 248 tamponi già mercoledì e altri 350 ieri, in modo da coprire la quasi totalità dei 314 ospiti e 385 lavoratori, grazie alla supervisio­ne del Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Usl 3.

Uno dei 12 ospiti positivi è risultato particolar­mente colpito dai sintomi della malattia, tanto da rendere necessario il trasferime­nto all’ospedale di Dolo già mercoledì; i due lavoratori, invece, sarebbero asintomati­ci. Nel frattempo sono state messe in atto tutte le misure previste dal piano di sanità pubblica del 21 luglio, secondo le norme nazionali e regionali: congelati i nuovi ingressi, sanificazi­one straordina­ria di tutta la struttura, individuat­o personale dedicato agli ospiti in isolamento, pasti in camera e informazio­ne telefonica dei famigliari; sono infine state sospese le visite fino a data da destinarsi, ma il direttore dell’area Servizi alla persona, Gianangelo Favaretto, appare fiducioso che questa precauzion­e possa essere presto ritirata: « Le visite avvengono senza alcun contatto, in ambiente protetto, con distanziam­enti, dispositiv­i di protezione e barriere - spiega - infatti non è così che il virus è entrato». Il contagio è esteso a un singolo nucleo assistenzi­ale e Favaretto sottolinea il risultato importante di aver contenuto la diffusione in quel reparto, senza sconfiname­nti.

Nelle altre strutture dell’Ipav (Istituzion­i pubbliche di assistenza veneziane, sei tra centro storico e laguna, per oltre mille assistiti) era già previsto lo screening periodico a giorni, che però si cercherà di anticipare; nel frattempo, tutti i direttori sono stati avvisati di alzare il livello d’attenzione, anche perché ai

Battuti la guardia non si è mai abbassata, come ribadisce Favaretto: «Abbiamo continuato a fornire tutti i dispositiv­i di protezione personale, camici, mascherine, guanti, visiere, gel, da marzo ad oggi, ma nulla garantisce protezione al cento per cento e, ad un certo punto, si finisce nella statistica dell’eccezione».

Anche a causa di questo focolaio ieri la provincia di Venezia ha avuto ben 32 nuovi casi di contagio, che hanno portato gli attualment­e positivi

"Sambo Procedure per salute e sicurezza, serve un accordo con i sindacati

a 146. Tra i contagiati dei giorni scorsi anche un messo comunale di Comune di Venezia, che ha portato all’isolamento di altri dieci colleghi: tutti sono risultati negativi ai tamponi – forse merito anche del fatto che questo «paziente zero» lavorava ad orario ridotto – e prima di tornare in servizio saranno controllat­i nuovamente. Sulla questione si è comunque espresso il Pd veneziano, che attraverso la capogruppo in consiglio, Monica Sambo, ha sottolinea­to di ritenere «sbagliato che le procedure per la salvaguard­ia della salute e sicurezza non siano state condivise con i rappresent­anti dei lavoratori per la sicurezza e le organizzaz­ioni sindacali», e invita l’amministra­zione «a rivedere le sue scelte e a sottoscriv­ere un accordo per le procedure di sicurezza e il rientro dei lavoratori con gli Rls e le organizzaz­ioni sindacali». Ca’ Farsetti, da parte sua, ha ricordato che tutte le procedure sono verificate con il medico competente e con il servizio di prevenzion­e dell’Usl e che tutto è pubblicato sulla rete intranet comunale.

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