Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Benetton, in calo vendite e profitti E Olimpias (tessile) perde 13 punti
United Colors a quota 1,148 miliardi (-7%) nel 2019. «Ora la sfida Covid»
PONZANO (TREVISO) Benetton, non si arresta la discesa di ricavi e profitti,e questo vale tanto per il sistema Benetton -Sisley che per Olimpias, asset entrambi interamente controllati da Edizione Holding.
Al 31 dicembre 2019 il fatturato di United Colors (va ricordato che il comparto tessile incide per il 7% su quelli della cassaforte di famiglia), non sono andati oltre i 1.148 milioni, con una contrazione di sette punti sul 2018, ed il solo mercato italiano è responsabile della metà degli 82 milioni di minori vendite. Colpa, spiega lo stesso presidente Luciano Benetton, delle «avverse condizioni climatiche negli attacchi di stagione» e rispetto alle quali il miglioramento degli andamenti nei canali di vendita online (+13%) non ha potuto porre rimedio se non in misura minima. Lo scenario si riflette inevitabilmente nei profitti. Smentendo proiezioni più benevole formulate un anno fa, il risultato netto accentua la sua discesa in territorio negativo, chiudendo a -138 milioni contro i -115 del 2018.
In casa Olimpias, gruppo del tessile abbigliamento che ha quale cliente fondamentale la stessa Benetton Group (su 252 milioni di ricavi solo 71 sono infatti generati da committenti diversi), lo spartito non cambia. Il fatturato è infatti sceso del 13% rispetto al valore del 2018 ed il risultato netto si arresta ad un valore negativo per 0,4 milioni, contro il rosso di 12 registrato l’anno prima. Anche per Olimpias, in sostanza, le attese per il 2019 parlano di una diminuzione dei ricavi per il segmento dell’abbigliamento del 20%, non escludendo che il fattore Covid-19 possa indurre «conseguenze economiche generali più severe rispetto a quanto ipotizzabile».
«Nel corso della sua lunga storia - ha scritto il presidente, aprendo il bilancio integrato 2019 illustrato due giorni fa agli stakeholder - il gruppo ha affrontato e superato molte situazioni difficili, approntando le misure necessarie e guardando al futuro. La crisi sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 si sta traducendo in una crisi economica di cui è difficile immaginare la portata. Molte cose sono destinate a cambiare, forse anche il nostro modo di essere e di comportarci come esseri umani. Sarà il nuovo amministratore delegato, Massimo Renon - conclude il numero uno di Villa Minelli - a condurre l’azienda verso un futuro di nuove sfide ma anche di grandi opportunità, in uno scenario in cui nulla sarà più come prima».
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Il patron Molte cose sono destinate a cambiare