Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Turisti, su 14 mila tamponi 48 positivi
Zaia: «E sugli asintomatici gli scienziati si mettano d’accordo». Botta e risposta a distanza con Crisanti
VENEZIA Quasi 14 mila tamponi fatti in aeroporto ai turisti di rientro da Croazia, Grecia, Spagna e Malta. Risultato: 48 positivi al Covid-19. Numeri bassi e in linea con i contagi altrettanto bassi e nella quasi totalità dei casi asintomatici. «Asintomatici poco contagiosi» dice Zaia ma Crisanti dissente.
Da un lato l’orgoglio della «macchina da guerra» che sforna tamponi a migliaia (aeroporti inclusi) dall’altro il rischio di «pagare» l’efficienza con più casi scoperti proprio in nome dei controlli a tappeto. Il governatore Luca Zaia batte ancora su questo che pare essere un tasto dolente. Soprattutto alla luce dei quasi 14 mila tamponi effettuati negli ultimi giorni sui vacanzieri di ritorno dalle quattro destinazioni più a rischio, Croazia, Grecia, Spagna e Malta: 48 positivi, appena lo 0,344% del totale. Ma Zaia dice «non mi aspettavo numeri maggiori». Il totale dei tamponi effettuati in Veneto dall’inizio dell’emergenza Covid19 è di 1.138.000 unità cui si aggiungono un milione e duecentomila test rapidi. «Quella dei tamponi è una macchina che ci penalizza. Facendone più di altri, forse anche per eccesso di zelo, del resto è lo stile veneto, troviamo più positivi», spiega Zaia polemizzando con chi «vuol dipingere il Veneto come un lazzaretto».
Ieri il governatore è andato oltre rispetto al consueto «bollettino» su contagi, tamponi e isolamenti. Ha fornito un’infilata di numeri che dimostrano come il virus in Veneto sia ben più che sotto controllo.
Il 18 maggio, data spartiacque delle riaperture di attività di ogni genere, c’erano 3.870 isolati, a ieri erano 6.394. La media di nuovi contagi, con le riaperture, è di circa 20 persone al giorno su una popolazione di 4,9 milioni. Isolamenti per tre quarti negativi. I positivi, infatti, sono il 25,55% pari a 1.634 persone, insomma, un positivo ogni 4 in isolamento. «E fra questi 1.634 positivi quanti sono sintomatici?», chiede giocando sulla suspence il governatore. Insomma, i positivi che presentano qualche sintomo del virus sono solo 65, l’1,02% sugli isolati, il 3,98% sui positivi totali. Percentuali molto basse che pongono più di qualche domanda. «Cos’è cambiato in questi mesi? - dice Zaia - Abbiamo un’alta percentuale di asintomatici. E anche fra i sintomatici non ci sono casi gra
"Crisanti Se la Regione sarà in difficoltà sono a disposizione, come prima ma a un livello diverso
vi. Tant’è che gli ospedali si sono svuotati. Il 18 maggio avevamo 541 ricoverati, oggi 119. Allora in terapia intensiva avevamo 51 persone, ora 5».
Eppure Zaia non polemizza poi troppo ad esempio sulla stretta voluta dal ministro Roberto Speranza sulle discoteche o sulle mascherine obbligatorie dalle 18 alle 6 «perché c’è una cosa che sappiamo delle pandemie - spiega - possono cambiare rotta repentinamente. Il virus c’è ancora, chi canta vittoria sta sbagliando». Ciò detto in Regione si osservano con sempre maggiore attenzione i « nuovi asintomatici». Si tratta di persone in cui il tampone, per rilevare il virus, necessita anche di 30 «amplificazioni», una sorta di lente di ingrandimento per rinvenire anche le più minuscole tracce di virus. «Con l’ipotesi - dice il governatore - che la presenza così rarefatta possa accordarsi con una minima carica virale. Abbiamo casi anche di persone molto anziane, conviventi, coppie, in cui il coniuge non è contagiato nonostante si divida lo stesso letto». Sul tema degli asintomatici, quindi, non c’è ancora chiarezza ma Zaia mette sul tavolo l’esperienza quotidiana dei suoi medici in prima linea: «In questa fase in cui ci stiamo capendo poco, invito gli scienziati a mettersi d’accordo tra di loro». A distanza, il microbiologo Andrea Crisanti «boccia» la sperimentazione
dei tamponi in aeroporto per i turisti in arrivo da Paesi a rischio, perché «non sono una soluzione che permette una gestione a lungo termine». Meglio, per Crisanti, che i viaggiatori si facciano il test prima di imbarcarsi per tornare in Italia. Non basta, l’ultima bacchettata arriva proprio sugli asintomatici: «Abbiamo recentemente condiviso con la comunità scientifica - spiega Crisanti in tivù riferendosi all’Ateneo di Padova - uno studio, pubblicato su Nature, il quale chiarisce che gli asintomatici hanno una carica virale paragonabile a quella dei sintomatici. Rimango sorpreso - punge Crisanti - che vengano fatte queste domande alla comunità scientifica. Forse, ma è una polemica garbata. sarebbe più opportuno che anziché fare domande si leggessero i contributi scientifici». Dopo le stoccate, un ramoscello d’ulivo a Zaia: «Darò un contributo leale, come ho dato prima, a un livello diverso. Se poi si troveranno in difficoltà io sarò a disposizione».