Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Pd, sette candidati si ritirano «Dodi non è il nome giusto»
Caos per la Municipalità di Venezia. Martini e Boato divisi su Mestre Centro
VENEZIA I lontani si avvicinano, i vicini si spaccano e i colpi di scena, pare, non siano ancora finiti. A poche ore dalla presentazione delle liste, si gioca l’ultima partita per il centrosinistra candidato a sfidare il sindaco uscente Luigi Brugnaro alla prossima tornata elettorale: quella sui candidati presidente di Municipalità. E mentre i «lontani», vedi l’ambientalista Michele Boato, si avvicinano ai partiti che sostengono Pier Paolo Baretta, dando l’appoggio alla candidata Pd Marisa Gruarin per Mestre Centro e a Renzo Rivis per ChirignagoZelarino, in casa Pd sono i giovani del partito del centro storico a rivoltarsi contro il segretario comunale, Giorgio Dodi, candidato presidente in pectore per la Municipalità di Venezia. E ora il Pd ha un problema anche con le liste.
Andiamo con ordine. Il conto alla rovescia si fa più serrato ogni ora che passa, mancano solo tre giorni alla scadenza per le presentazioni delle liste e la corsa dello schieramento di centrosinistra sta per saltare l’ultimo ostacolo, quello dei candidati presidenti delle sei Municipalità. Una rosa di nomi pare si sia finalmente delineata nella coalizione che sostiene Pier Paolo Baretta, una quadratura del cerchio costata parecpropria chia fatica che ha portato però all’intesa il Partito Democratico, i renziani di «Venezia è tua» e la lista Venezia Verde e progressista, con il tentativo di far convergere anche le liste del candidato sindaco Andrea Giovanni Martini. L’accordo di massina è arrivato sul nome di Flavio Dal Corso per la Municipalità di Marghera proposto dai Verdi e progressisti, su Renzo Rivis per Chirignago-Zelarino e su Danny Carella per il Lido, questi ultimi appoggiati anche da Martini. Più faticoso l’equilibrio a Favaro sul nome di Roberta Tossato, candidata trasversale proveniente dal mondo cattolico e dell’impegno sociale particolarmente gradita a Italia Viva. Nomi che fin qui avrebbero messo d’accordo tutti, compreso Martini di «Tutta la città insieme”, se non fosse per i due proposti nelle municipalità principali: Marisa Gruarin storica voce del Pd per Mestre centro e il segretario comunale Giorgio Dodi a Venezia. Ed è proprio qui che ieri si è scatenata la bagarre.
A Venezia con un comunicato sette giovani candidati del circolo Vivian del Pd lagunare annunciano di abbandonare la candidatura in municipalità «inconciliabile con la scelta di Giorgio Dodi» alla guida del centro storico. E’ la secondo contestazione interna dopo quella degli iscritti che premevano perché fosse indicato Massimiliano Smerghetto. Della lettera, firmata da Alessio Cannata, Eleonora Gustam Fullin, Alessandro Rizzo, Diana Favaron, Olgert Zane, Domenico Moramarco (candidato anche in consiglio comunale) e Nicolò Bozzao, il segretario Dodi specifica di non sapere nulla. Ma è un piccolo terremoto perché con sette candidati in meno la lista della Municipalità non può essere presentata a meno di non trovare i sostituti in quattro giorni, in più Moramarco deve essere depennato dalla lista comunale e non sostituito perché ormai le firme sono raccolte. A Mestre è Martini che non molla sul nome di Gruarin, appoggiata invece dal suo alleato Michele Boato. Ieri il candidato ha fatto l’«ultimo appello alla responsabilità» contro le logiche di partito che «sembrano prevalere su quella che dovrebbe essere la spinta per il bene della città». Sì incondizionato a Danny Carella e Renzo Rivis, fa sapere Martini, ma sul resto nulla da fare.