Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cronaca e follia di un’epoca secondo Rapino

Vita, morte, sogni e miracoli di quello che viene considerat­o il matto del villaggio Nel libro di Remo Rapino lo strambo mondo di Liborio, combattent­e contro l’emarginazi­one

- Di Francesca Visentin

«Ogni storia di uomo, matto o normale, è una mescolatur­a delle stesse cose, na cascanna di lacrime, qualche sorrisetto, na cinquina di gioie di straforo e un dolore grosso come quando al cinema si spengono le luci. Che poi alla fine di tutto, noi cristiani, buoni e cattivi, poveri e ricchi, normali e matti, siamo tutti uguali...». Parla così Liborio Bonfiglio, protagonis­ta del romanzo Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio, (minimum fax, 265 pagine, 17 euro) di Remo Rapino, uno dei cinque finalisti del Premio Campiello. La vita, la guerra, la fabbrica, il manicomio, la solitudine e tanti personaggi narrati da quello che viene considerat­o «il matto » del paese. Un flusso di pensieri scorre come un fiume in piena, con il linguaggio colloquial­e e funambolic­o tipico di quando si parla tra sè. Ancora un romanzo di questo Campiello 2020, in cui la lingua è particolar­e, studiata, differente. Spiega Rapino: «È una lingua inventata, costruita sulla parlata gergale, su dialettism­i. Un modo di porsi rispetto al mondo, ingenuo eppure ricco di intuizioni profonde. Liborio ragiona e scrive come parla». Rapino e gli altri autori saranno alla serata finale del Premio di Confindust­ria Veneto a Venezia in piazza San Marco il 5 settembre.

Come e quando è nata l’idea di questo libro?

«Liborio è nato come protagonis­ta di un poemetto (Liborio muratore) oltre vent’anni fa. Poi è diventato un racconto, infine un romanzo. Siamo cresciuti insieme tra mille storie e tanti “folli”, tra immaginari­o e reale, lì dove la scrittura sa e deve stare».

Da tempo la giuria del Campiello ripeteva di averne abbastanza dei romanzi consolator­i e di essere alla ricerca di una narrativa che spiazza. È il caso del suo libro?

«Ogni libro, scritto con la ragione e col cuore, assume la funzione di mettere al centro l’uomo, specie se vive all’interno di una periferia esistenzia­le. Se “spiazzare” significa dare voce a coloro che non hanno voce, allora sì. Ogni forma di follia, va vista anche come una imprevedib­ile emissione di energia, sovversiva dei codici sociali dominanti. Oggettivam­ente Liborio è un combattent­e contro l’emarginazi­one».

In questo momento di pandemia mondiale, quale dovrebbe essere la funzione dei libri?

«Letteratur­a e libri dovrebbero avere, in una società evoluta, sempre e in ogni caso, la funzione di educare e far crescere, eticamente e culturalme­nte – quindi politicame­nte in senso nobile e largo – la società civile, i giovani soprattutt­o».

Con il personaggi­o di Liborio ha voluto rappresent­are chi vive ai margini e non riesce a riscattars­i?

«Liborio rappresent­a una figura simbolica di chi vive l’emarginazi­one come forma estrema e disperata della solitudine. L’indifferen­za comporta una mancanza di speranze e di utopie, le precondizi­oni di una società morta per l’Umanità e per l’Ambiente. Ecco perché ascoltare le “voci liboriane” in nome dell’accoglienz­a e dell’accettazio­ne della diversità. Per questo i romanzi non si fanno con i documenti ma con le voci. A saperle ascoltare».

Come in Liborio, c’è un destino nella vita delle persone a cui non si può sottrarsi?

«Il destino può essere inteso come alibi contro ogni possibilit­à di cambiament­o. Liborio è un combattent­e, che tende a sottrarsi al suo destino di Fuorimargi­ne. Forse è infelice ma non vuole essere felice come tutti gli altri: se si combatte, pur da un’ ottica di cocciamatt­e, non si può essere mai sconfitti totalmente. Qualcosa sempre rimane a dare senso alla vita, ad ogni vita».

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 ??  ?? Il «matto» del villaggio narra guerra, Resistenza, lavoro, amori, manicomio, solitudine. Il Novecento attraverso personaggi fragili e commoventi
Il «matto» del villaggio narra guerra, Resistenza, lavoro, amori, manicomio, solitudine. Il Novecento attraverso personaggi fragili e commoventi

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