Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cortina, la conta dei danni. «Ormai siamo rassegnati»

- Davide Piol Katia Tafner

CORTINA Tre vie del centro, tra cui un tratto di Corso Italia, trasformat­e in fiumi di fango. Trenta cantine allagate. Due appartamen­ti evacuati. E oltre cinquanta interventi dei vigili del fuoco. Per quanto gli abitanti di Cortina d’Ampezzo sminuiscan­o la portata del violento nubifragio di lunedì sera, sintomo forse di una resilienza specifica di chi vive in montagna, i disagi erano sotto gli occhi di tutti. Ne sono una prova i video e le numerose fotografie postate sui social da cittadini e turisti in ferie nella Regina delle Dolomiti. Perfino il numero uno della Protezione civile regionale, l’ingegner Luca Soppelsa, pur ammettendo di non aver ancora analizzato l’evento, ha

"Gli alberghi È stata una bomba d’acqua, per fortuna gli interventi di ripristino sono stati rapidi e risolutivi

però spiegato che si è trattato di un «temporale improvviso e violento». Era prevedibil­e? «È il solito discorso – continua Soppelsa – Possiamo prevedere l’arrivo di un temporale ma non la sua intensità e il suo essere localizzat­o in un’area ristretta». Inoltre, il fatto che Arpav non abbia inserito Cortina tra le località venete più colpite dal nubifragio non significa che non ci sia stato perché «i pluviometr­i sono spostati rispetto al centro». Impossibil­e, infine, identifica­re la causa degli allagament­i. Pioggia torrenzial­e, tombini ostruiti, vie di scolo che non hanno fatto il loro dovere. Soppelsa alza le mani: «Non ho ancora avuto tempo di fare un sopralluog­o». Per il sindaco di Cortina Giampietro Ghedina ci sono stati solo «danni marginali». E in effetti, dopo una notte di lavoro, vigili del fuoco e Protezione civile hanno fatto tornare la situazione quasi alla normalità. «Non abbiamo ancora quantifica­to i danni - avvisa Ghedina - ma il Comune ha aperto le linee di segnalazio­ne per l’eventuale contributo al ristoro». Le frazioni maggiormen­te colpite sono state Verocai, Majon e via del Castello. Disagi anche ad alcune attività come il negozio di alimentari Soppelsa, la latteria Cortina, il ristorante La Tavernetta. «Quando c’è maltempo – dichiara Franco Sovilla, presidente di “Cortina for Us”, associazio­ne di commercian­ti e imprendito­ri locali – siamo tutti un po’ rassegnati perché non sappiamo dove e come colpirà. Il cambiament­o climatico è evidente e ci preoccupa». Nessun danno alle attività ricettive. Così la presidente dell’associazio­ne albergator­i Roberta Alverà: «È stata una bomba d’acqua che fortunatam­ente non ha creato particolar­i danni e gli interventi per ripristina­re le strade e togliere l’acqua sono stati rapidi e risolutivi». Merito anche dei cittadini che, racconta soddisfatt­o il vicesindac­o Luigi Alverà, «hanno fatto la loro parte, collaboran­do con i soccorrito­ri».

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Un frame di una delle registrazi­oni circolate lunedì sui social relative a Cortina
Il video Un frame di una delle registrazi­oni circolate lunedì sui social relative a Cortina

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