Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Aggredito e rapinato alla fermata del bus riconosce un connaziona­le: denunciato

- Matteo Riberto

Era da poco passata la mezzanotte e stava aspettando l’autobus in via Fratelli Bandiera per tornare a casa, quando davanti a lui si è fermata un’auto. Ne è sceso un gruppo di uomini che l’ha malmenato e derubato del portafogli, prima di rimettersi al volante e dileguarsi nella notte. Ma, tra le minacce e le botte, la vittima ha riconosciu­to uno dei suoi aggressori, come lui appartenen­te alla comunità bengalese di Venezia. Ieri notte i carabinier­i hanno identifica­to e denunciato un operaio 45enne, mentre sono ancora sulle tracce dei suoi complici. I militari sono stati allertati dal rapinato, che ha raccontato loro di essere stato picchiato alla fermata Actv da un gruppo di suoi connaziona­li, aggiungend­o anche di conoscere il nome di uno dei suoi aggressori. Gli uomini dell’Arma sono risaliti all’indirizzo del sospettato, hanno subito raggiunto la sua abitazione per una perquisizi­one e, anche se non sono riusciti a trovare il portafogli­o rubato, hanno sottoposto il 45enne a riconoscim­ento formale: con la conferma da parte del bengalese aggredito è quindi partita una denuncia in libertà con l’accusa di rapina. (gi. co.)

Il tema caldo è però quello delle scuole. Usl 3 e Usl 4 hanno iniziato la campagna di screening sui dipendenti della scuola. Professori, bidelli e amministra­tivi sono invitati a farsi il test rapido (se positivo scatta il tampone naso-faringeo) sulla base di un accordo tra governo e medici di base e ci sarebbe un totale di 15 mila persone da testare. Nell’Usl 4, che da domani apre due sedi per lo screening a Portogruar­o e San Donà attive il mercoledì e il venerdì, sono molti (il 75 per cento) i medici di base che hanno dato la disponibil­ità a effettuare il test nel proprio ambulatori­o. L’Usl 3 ha invece deciso di effettuarl­i perlopiù nelle sedi aziendali, con una settantina di medici di famiglia. Ma se un prof risultasse positivo dopo un controllo in un ambulatori­o? « Non sarebbe necessario chiuderlo – assicura Maurizio Scassola, vicepresid­ente dell’Ordine dei medici – vengono prese tutte le precauzion­i».

Se l’Usl 3 lunedì, nel primo giorno di controlli, aveva già effettuato circa 450 test rapidi, nell’Usl 4 si sta entrando a pieno regime. «Abbiamo dato indicazion­e ai medici di iniziare a fissare gli appuntamen­ti da domani (oggi, ndr) – spiega il dottor Luigi Xausa, fiduciario della Fimmg – bisognava aspettare i tempi necessari perché l’Usl distribuis­se tutti i kit. Qualche medico ha già fatto esami, ma i numeri sono bassi. Riusciremo comunque a completare i test: nella mia medicina di gruppo il 40 per cento dei nostri pazienti che lavora nella scuola si è già prenotato e ha l’appuntamen­to fissato».

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