Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Niente sabati lavorativi? La produzione potrebbe emigrare in Ungheria
SUSEGANA (TREVISO) Se non sarà trovato un accordo con i sindacati per il lavoro straordinario di sabato, Electrolux potrebbe affidare al proprio stabilimento in Ungheria la realizzazione dei frigoriferi che mancano per raggiungere quota 800 mila pezzi, fissata come target di fine anno per lo stabilimento di Susegana. È una delle ipotesi che, sia pure a livello di indiscrezione, le organizzazioni dei lavoratori si aspettano venga posta sul tavolo il prossimo 1 settembre, data in cui saranno riconvocati per cercare di trovare una quadra. Giovedì scorso, il vertice era stato rapidamente abbandonato dalle parti con un nulla di fatto per l’indisponibilità dell’azienda a formalizzare un impegno a procedere alla stabilizzazione dei lavoratori con contratto a termine. La condizione era stata posta in particolare dalle Rsu, per sottoscrivere un’intesa che preveda turni in fabbrica in 16 sabati da qui a fine anno. La richiesta era stata avanzata dalla multinazionale per poter recuperare i pezzi non fabbricati nel mese di chiusura causa lockdown, corrispondenti circa al 10% del target. Fino a oggi alcune linee sono state avviate di sabato grazie alla disponibilità di un certo numero di volontari, ma la discrezionalità nelle scelte dei lavoratori non può essere un elemento sul quale contare in modo certo. Un accordo, d’altro canto, permetterebbe anche di applicare un premio nella retribuzione di 2 euro l’ora, che i volontari al contrario non percepiscono.