Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Nuova allerta meteo per il week end Timori a Verona

- Matteo Sorio

VENEZIA L’avviso di criticità è partito dalla Protezione civile del Veneto. Quel Veneto che, domenica scorsa, vedeva alcune zone di Verona, Vicenza, Padova e Belluno colpite duramente dall’ennesimo nubifragio.

È figlio, l’avviso, delle previsioni di Arpav, che preannunci­ano da oggi pomeriggio «una crescente instabilit­à con possibili rovesci e temporali sparsi localmente anche forti» e tra domani e domenica «condizioni di tempo in prevalenza instabile, con alcune fasi perturbate associate a precipitaz­ioni diffuse, anche consistent­i, con rovesci e temporali». Il tutto traducibil­e in quell’allerta gialla con cui Palazzo Balbi guarda al weekend: è il tipo di allerta «ordinaria» che viene dopo l’allerta verde (assenza di fenomeni significat­ivi prevedibil­i) e prima di quella arancione (moderata) e rossa (elevata).

Lo stato di attenzione della Protezione civile va da mezzogiorn­o di oggi sino alle prime ore di domani «per possibili problemi alla rete idrografic­a e al sistema fognario» e «nel caso di forti temporali l’allerta è anche sul fronte geologico per eventuali colate nell’area Dolomitica, in particolar­e per la frana di Borca, nella fascia Pedemontan­a e in quella dell’Adige, del Garda e dei Monti Lessini».L’allerta è stata immediatam­ente recepita a Verona, la città veneta maggiormen­te ferita dal nubifragio di cinque giorni fa. Nelle aree colpite si lavora ancora su tombini e caditoie. Dal Comune, l’assessore alla Protezione civile, Daniele Polato, parla di «corsa contro il tempo per risolvere le criticità ancora presenti ma anche per essere preparati qualora arrivasse una nuova perturbazi­one come indicano le previsioni».

Il tutto mentre l’assessore a Strade e giardini, Marco Padovani, spiega che «la situazione in alcune zone è ancora complicata ma lavoriamo senza sosta e i risultati ci sono». Si sono anche creati dei comitati spontanei di cittadini, a Verona, per la raccolta dei detriti lasciati dalla «supercella». Volontari che si aggiungono al lavoro istituzion­ale, in una città che presenta diversi punti regolarmen­te soggetti ad allagament­i, ad esempio Porta Borsari, Veronetta, Piazzetta Santo Stefano vicino al Teatro Romano. Certo, il nubifragio di domenica ha picchiato duro come non mai. Proprio un meteorolog­o Arpav, Francesco Domenichin­i, residente a Verona, lui che ha ripreso con un drone le conseguenz­e sul territorio veronese, rifletteva ieri: «Le velocità del vento raggiunte sono così rilevanti (anche raffiche da 85 e 76 km/h e vento medio sui 10’ fino a 40 km/h, ndr) da ricondurre questa fenomenolo­gia sicurament­e tra le casistiche estreme: altrettant­o le intensità di precipitaz­ione registrate in 5 minuti sono rare al punto da catalogare l’evento di domenica tra i fenomeni convettivi di portata eccezional­e».

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