Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Palazzo Grassi i migranti «nuovi occhi» dei visitatori
Lasciarsi colpire dall’arte contemporanea attraverso i sensi di un’altra cultura: per un giorno, gli occhi dei visitatori di Palazzo Grassi e Punta della Dogana saranno quelli dei migranti. E’ l’obiettivo del progetto di mediazione culturale e museale «Altri sguardi», lanciato per il secondo anno dalla Fondazione Pinault nelle sedi dei suoi musei in laguna. Si tratta di un laboratorio di formazione dedicato ai migranti, che potranno imparare a raccontare l’arte al pubblico (una decina i posti disponibili). Nel periodo del laboratorio, da ottobre a dicembre, i partecipanti saranno accompagnati dai servizi educativi di Palazzo Grassi dei musei veneziani di Pinault e verranno formati per diventare mediatori tra le opere delle collezioni e i visitatori. «Altri sguardi — dicono gli organizzatori — ha permesso di coinvolgere in prima persona i richiedenti asilo e i rifugiati della Città metropolitana che hanno incontrato il pubblico mettendo la propria storia in relazione a quella delle opere in mostra». Il punto di partenza saranno tre esposizioni in corso che hanno segnato la ripartenza dei musei dopo l’emergenza coronavirus. Due grandi mostre di fotografia a Palazzo (Henri Cartier-Bresson e Youssef Nabil) e «Untitled 2020», una collettiva d’arte contemporanea a Punta della Dogana. Ciascun migrante sarà accompagnato nel creare interpretazioni e contenuti personali sulle opere in mostra, a partire dalla propria storia. Alla fine, saranno loro stessi a presentare i propri percorsi nell’arte al pubblico. Per partecipare è sufficiente parlare italiano almeno ad un livello A2 e aver compiuto i 18 anni alla scadenza del bando (14 settembre). (p. c.)