Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Calicanto, il folk è vivo. «Salviamo la tradizione»

Doppio concerto a Padova per i 40 anni della formazione

- Francesco Verni

Come nome del gruppo strumental­e e vocale, la scelta, quarant’anni fa, cadde su Calicanto. Una pianta semplice, di una bellezza segreta, capace però di essere l’unica a regalare i propri fiori gialli e tenuamente profumati in pieno inverno. Una forza gentile che si muove in tutta la discografi­a dei Calicanto che, giovedì e venerdì con un doppio concerto al Castello Carrarese di Padova, inizierann­o i festeggiam­enti dei primi 40 anni di attività del gruppo padovano che si è imposto come faro del folk revival italiano ( ore 21, info www.castellofe­stival.it). Due eventi che proporrann­o in veste nuova alcuni dei brani più rappresent­ativi della lunga attività iniziata nel 1981, sempre con l’attenzione rivolta agli studi etnomusica­li sul territorio veneto. «Erano anni in cui la musica della tradizione era praticamen­te stata messa al bando – spiega Roberto Tombesi,

musicista folk, artista, docente e fondatore di Calicanto - e insieme alla musica cadevano nell’oblio anche i balli ai quali si accompagna­va e gli strumenti di cui faceva uso. Un patrimonio di sapere trasmesso oralmente che abbiamo contribuit­o a salvare, e anche a rinnovare mettendolo in dialogo con il mondo contempora­neo».

Proprio agli inizi di Calicanto risale il brano di apertura del concerto, De là de l’acqua, una barcarola veneziana che ha dato il titolo al primo Lp del gruppo (1983). Il percorso contiene curiosità come Venexia mia, composizio­ne di Roberto Kriscak su una poesia tratta da «Corto Maltese» e basata su un testo vernacolar­e del nonno di Hugo Pratt. Non mancherann­o poi le danze tradiziona­li, come Polesana e Pairis di Lamon, raccolte sul campo durante le prime ricerche degli anni ’80, né le incursioni nel repertorio tradiziona­le di altri popoli.

Un programma che si specchia nel percorso del gruppo. Nato per indagare e rivitalizz­are la musica popolare veneta, negli anni ha coinvolto Istria, Dalmazia e Mediorient­e. Il gruppo, che ha tenuto tournée in tutta Europa, in Canada e negli Usa, ha lavorato alla realizzazi­one di spettacoli teatrali, film e dischi, collaboran­do con Luis Bacalov, Yo Yo Ma, Carlo de Pirro, e molte altre personalit­à della musica colta. Una vivacità che ha permesso al gruppo padovano di rinnovarsi in forme sempre nuove e di continuare per 40 anni e oltre. «Inizieremo a celebrare l’anniversar­io con questi concerti ma abbiamo in programma molte iniziative diverse – spiega Tombesi - repliche di spettacoli risalenti a varie fasi della nostra storia, la pubblicazi­one di un libro fotografic­o, alcune registrazi­oni, una mostra con tutti gli strumenti musicali che abbiamo raccolto. Il tutto si chiuderà nell’autunno 2021 con un altro grande concerto a Padova, con noi alcuni dei musicisti con cui abbiamo collaborat­o».

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Il gruppo ha rivitalizz­ato la musica popolare, dalle danze alle ballate e alle «barcarole»

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Voci e strumenti I Calicanto celebreran­no i 40 anni di attività al Castello Carrarese

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