Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Calicanto, il folk è vivo. «Salviamo la tradizione»
Doppio concerto a Padova per i 40 anni della formazione
Come nome del gruppo strumentale e vocale, la scelta, quarant’anni fa, cadde su Calicanto. Una pianta semplice, di una bellezza segreta, capace però di essere l’unica a regalare i propri fiori gialli e tenuamente profumati in pieno inverno. Una forza gentile che si muove in tutta la discografia dei Calicanto che, giovedì e venerdì con un doppio concerto al Castello Carrarese di Padova, inizieranno i festeggiamenti dei primi 40 anni di attività del gruppo padovano che si è imposto come faro del folk revival italiano ( ore 21, info www.castellofestival.it). Due eventi che proporranno in veste nuova alcuni dei brani più rappresentativi della lunga attività iniziata nel 1981, sempre con l’attenzione rivolta agli studi etnomusicali sul territorio veneto. «Erano anni in cui la musica della tradizione era praticamente stata messa al bando – spiega Roberto Tombesi,
musicista folk, artista, docente e fondatore di Calicanto - e insieme alla musica cadevano nell’oblio anche i balli ai quali si accompagnava e gli strumenti di cui faceva uso. Un patrimonio di sapere trasmesso oralmente che abbiamo contribuito a salvare, e anche a rinnovare mettendolo in dialogo con il mondo contemporaneo».
Proprio agli inizi di Calicanto risale il brano di apertura del concerto, De là de l’acqua, una barcarola veneziana che ha dato il titolo al primo Lp del gruppo (1983). Il percorso contiene curiosità come Venexia mia, composizione di Roberto Kriscak su una poesia tratta da «Corto Maltese» e basata su un testo vernacolare del nonno di Hugo Pratt. Non mancheranno poi le danze tradizionali, come Polesana e Pairis di Lamon, raccolte sul campo durante le prime ricerche degli anni ’80, né le incursioni nel repertorio tradizionale di altri popoli.
Un programma che si specchia nel percorso del gruppo. Nato per indagare e rivitalizzare la musica popolare veneta, negli anni ha coinvolto Istria, Dalmazia e Medioriente. Il gruppo, che ha tenuto tournée in tutta Europa, in Canada e negli Usa, ha lavorato alla realizzazione di spettacoli teatrali, film e dischi, collaborando con Luis Bacalov, Yo Yo Ma, Carlo de Pirro, e molte altre personalità della musica colta. Una vivacità che ha permesso al gruppo padovano di rinnovarsi in forme sempre nuove e di continuare per 40 anni e oltre. «Inizieremo a celebrare l’anniversario con questi concerti ma abbiamo in programma molte iniziative diverse – spiega Tombesi - repliche di spettacoli risalenti a varie fasi della nostra storia, la pubblicazione di un libro fotografico, alcune registrazioni, una mostra con tutti gli strumenti musicali che abbiamo raccolto. Il tutto si chiuderà nell’autunno 2021 con un altro grande concerto a Padova, con noi alcuni dei musicisti con cui abbiamo collaborato».
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Il gruppo ha rivitalizzato la musica popolare, dalle danze alle ballate e alle «barcarole»