Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Più cuochi nelle mense Ames verso l’intesa

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L’organico in mense e cucine non basta, troppo poco per affrontare le norme antiCovid. Ma ieri i sindacati hanno deciso di non dare battaglia, proprio per la situazione di emergenza sanitaria. E lo stato di agitazione resta sospeso, almeno fino all’incontro di lunedì prossimo, nel frattempo Ames si impegna a valutare le richieste delle parti sociali e a elaborare un piano di rinforzo. Ieri mattina sindacati e azienda si sono riuniti per capire come riavviare il servizio di mensa per i nidi e le scuole d’infanzia comunali. Cgil, Uil e Csa Ral rappresent­ano i circa 250 tra aiuto cuochi e personale ausiliario che assicurano il funzioname­nto delle strutture e hanno ricordato come il gruppo di dipendenti «jolly» messo in piedi lo scorso anno dal Comune non possa più essere sfruttato per sopperire alle mancanza delle varie scuole, visto che le direttive anti contagio impongono una rigida divisione tra i posti di lavoro. «Serviranno più turni, spazi differenti, personale aggiuntivo per la sanificazi­one, bisogna capire chi va in pensione, chi è immunodepr­esso, quanti bambini disabili sono in arrivo - dice Cristina Bastianell­o, Cgil - Ames si è dimostrata collaborat­iva e ha confermato quattro assunzioni a breve». Sulle riaperture si è espressa anche la capogruppo Pd in consiglio comunale, Monica Sambo: «Insegnanti ed educatrici di materne e nidi, così come il personale Ames, avrebbero dovuto prendere servizio martedì, ma lunedì pomeriggio alcuni di loro sono stati avvertiti con una mail che a scuola non ci potevano andare: le strutture non erano ancora pronte. Chiediamo quando saranno finalmente accessibil­i questi spazi dal momento che insegnanti ed educatrici hanno bisogno di tempo per organizzar­si prima dell’apertura del 14 settembre». ( gi. co.)

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