Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Le Crete, ecco il sottopasso: era atteso da vent’anni

La frazione di Quarto d’Altino era divisa in due dal passaggio a livello. Il sindaco: temevo non si facesse più

- Antonella Gasparini

QUARTO D’ALTINO Un nuovo sottopasso e per chi vive e lavora in località Le Crete, a Quarto d’Altino, sono finite le infinite attese al passaggio al livello. L’infrastrut­tura era attesa da molto tempo e anche per questo, ieri mattina, mezz’ora prima dell’apertura del manufatto, c’erano tutti gli abitanti. D’altronde erano quindici anni che attendevan­o questo giorno. A festeggiar­e con loro, il presidente del Veneto Luca Zaia il sindaco metropolit­ano Luigi Brugnaro, il primo cittadino di Quarto D’Altino Claudio Grosso. L’opera di Rfi è costata quasi 2 milioni e 300mila euro, di cui 1,9 della Regione, 384mila euro dalla Città metropolit­ana.

Il risultato è la ricucitura di quella «ferita» che dal 2006 ha diviso in due Le Crete, superata sul lato ovest ed est dal passaggio a livello. «Famiglie allontanat­e e mezza frazione, a ovest, chiusa in casa - raccontano gli abitanti - Ma lì ci sono fabbriche, c’è gente che viene da Dese e da San Liberale, costretta per anni ad attendere anche mezz’ora il passaggio dei treni». E l’assessore all’Urbanistic­a di Quarto d’Altino Alessandro Cesarato

concorda con loro: «In caso di emergenza si rischiava che i soccorsi non arrivasser­o in tempo. Ora con il sottopasso è tutto collegato». Inoltre, la pista ciclopedon­ale permette di spostarsi anche senza auto in sicurezza.

Ancora nel 1999 c’era stato l’accordo di programma per il sottopasso e il potenziame­nto della linea Venezia-Trieste ma nel 2006 è arrivato il passaggio a livello, in attesa dell’opera e dei soldi per farla. Poi più niente per dieci anni. «Nel 2017 pensavo che non si sarebbe più fatto nulla a seguito di adeguament­i normativi e fondi ulteriori necessari», dice Grosso. «Il dialogo con tutti, specie con la Città Metropolit­ana è stato fondamenta­le - aggiunge Bru

Brugnaro - Con il piano periferie abbiamo finanziato le stazioni e fatto l’appalto. La soddisfazi­one di evitare un giro di dieci chilometri sembra poca cosa ma migliora la qualità della vita delle persone. I lavori sono stati consegnati in anticipo perché io controllo, questa è la verità: non sono uno che apre i cantieri e poi li dimentico». A dare il benvenuto a Zaia anche alcune imprenditr­ici locali e casalinghe della frazione. «Le Crete, come la Pedemontan­a che cambierà la mobilità del Veneto - il suo commento - è un modo per ricordare l’impegno della Regione nelle opere pubbliche a beneficio del nostro territorio».

L’accordo di programma L’intesa per potenziare la linea ferroviari­a è del 1999 ma mancavano i fondi per sistemare la viabilità

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L’inaugurazi­one Ieri mattina il taglio del nastro

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