Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Le Crete, ecco il sottopasso: era atteso da vent’anni
La frazione di Quarto d’Altino era divisa in due dal passaggio a livello. Il sindaco: temevo non si facesse più
QUARTO D’ALTINO Un nuovo sottopasso e per chi vive e lavora in località Le Crete, a Quarto d’Altino, sono finite le infinite attese al passaggio al livello. L’infrastruttura era attesa da molto tempo e anche per questo, ieri mattina, mezz’ora prima dell’apertura del manufatto, c’erano tutti gli abitanti. D’altronde erano quindici anni che attendevano questo giorno. A festeggiare con loro, il presidente del Veneto Luca Zaia il sindaco metropolitano Luigi Brugnaro, il primo cittadino di Quarto D’Altino Claudio Grosso. L’opera di Rfi è costata quasi 2 milioni e 300mila euro, di cui 1,9 della Regione, 384mila euro dalla Città metropolitana.
Il risultato è la ricucitura di quella «ferita» che dal 2006 ha diviso in due Le Crete, superata sul lato ovest ed est dal passaggio a livello. «Famiglie allontanate e mezza frazione, a ovest, chiusa in casa - raccontano gli abitanti - Ma lì ci sono fabbriche, c’è gente che viene da Dese e da San Liberale, costretta per anni ad attendere anche mezz’ora il passaggio dei treni». E l’assessore all’Urbanistica di Quarto d’Altino Alessandro Cesarato
concorda con loro: «In caso di emergenza si rischiava che i soccorsi non arrivassero in tempo. Ora con il sottopasso è tutto collegato». Inoltre, la pista ciclopedonale permette di spostarsi anche senza auto in sicurezza.
Ancora nel 1999 c’era stato l’accordo di programma per il sottopasso e il potenziamento della linea Venezia-Trieste ma nel 2006 è arrivato il passaggio a livello, in attesa dell’opera e dei soldi per farla. Poi più niente per dieci anni. «Nel 2017 pensavo che non si sarebbe più fatto nulla a seguito di adeguamenti normativi e fondi ulteriori necessari», dice Grosso. «Il dialogo con tutti, specie con la Città Metropolitana è stato fondamentale - aggiunge Bru
Brugnaro - Con il piano periferie abbiamo finanziato le stazioni e fatto l’appalto. La soddisfazione di evitare un giro di dieci chilometri sembra poca cosa ma migliora la qualità della vita delle persone. I lavori sono stati consegnati in anticipo perché io controllo, questa è la verità: non sono uno che apre i cantieri e poi li dimentico». A dare il benvenuto a Zaia anche alcune imprenditrici locali e casalinghe della frazione. «Le Crete, come la Pedemontana che cambierà la mobilità del Veneto - il suo commento - è un modo per ricordare l’impegno della Regione nelle opere pubbliche a beneficio del nostro territorio».
L’accordo di programma L’intesa per potenziare la linea ferroviaria è del 1999 ma mancavano i fondi per sistemare la viabilità