Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Soldi, amici e fantasia La sfida delle preferenze tra porta a porta e gadget
L’outsider Stefani, l’aperitivo a casa, Boraso va in tv
VENEZIA Difficile non ricordarsi della sua chioma bionda: da settimane «sorride» dai manifesti degli autobus, dei vaporetti, nei mercati e nei gazebo. «Quanto ho speso? Non mi sembra carino nei confronti degli altri», (che di certo non lo guardano di buon occhio considerando che il candidato di Fratelli d’Italia è di Valdobbiadene), dice Massimo Stefani. Problemi? «Ho preso casa a Venezia e a Mestre per essere vicino ai cittadini», si schernisce. Ma anche Marco Gasparinetti ha fatto la stessa cosa trasferendosi in terraferma (lui vive a Murano) fino al voto. In partito tutti amici (forse), in lista (dove ogni voto potrebbe fare la differenza) i «coltelli» escono da tutte le parti. Niente lame però, la battaglia si fa con shopper, gettoni del supermercato, mascherine (rigorosamente colorate o marchiate con il simbolo del partito come quella di Sebastiano Costalonga), aperitivi o volantini. Ognuno fa come può, o meglio, con quanto ha in tasca. Allora spazio alla fantasia (e alle amicizie), perché la campagna elettorale costa (50 euro per 2500 «santini», confessa un candidato).
Ne sa qualcosa Giuseppe Saccà, in lista con il Partito democratico, che potrebbe guadagnarsi la palma del più originale. D’accordo, se hai un amico che si chiama Lucio Schiavon (il graphic designer che ha vinto tra l’altro l’International Motion art Award di New York) è tutto più facile: la caricatura è pronta ancora prima di cominciare e vederla impressa su borse e volantini diventa quasi inevitabile. «Ho pensato di veicolare la mia faccia con quello che è il mio messaggio politico (politica culturale e terzo settore, ndr) » , racconta. Se poi il lockdown ti costringe a stare a casa, il sito internet diventa quasi un passatempo. Come quello che ha lanciato Terra e Acqua 2020 con la web radio che trasmette musica 24 ore su 24 alternata a programmi di intrattenimento curati dai candidati. Budget dal basso, lo definiscono: ogni consigliere candidato cioè si è impegnato secondo le proprie possibilità a contribuire alla causa (ma sul sito chiunque può farlo). Disciplina di partito invece quella del Pd dove i consiglieri in lista versano cento euro al momento di sottoscrivere la candidatura. L’invidia è una brutta bestia ma è quasi inevitabile guardando la lista del sindaco che «paga» chi ci mette la faccia dando un contributo di 50/100 euro a tutti i candidati alle Municipalità. Chiamatelo «piccolo incoraggiamento», anche perché una volta eletti il gettone di presenza nei parlamentini è un miraggio. La faccia (e i soldi) ce la mette Renato Boraso, assessore alla Mobilità, e da sempre mister preferenze. Lui aveva cominciato già qualche mese fa proiettando i suoi messaggi dall’Hybrid Tower di via Torino, adesso ha «ripiegato» con gli spot in tv, nei giornali e con qualche volantino a Favaro (nell’unica Municipalità dove presenta la sua lista). «Penso di spendere diecimila euro » , dice senza remore a l l ’ ins egna della trasparenza, scatenando forse la gelosia di chi ha puntato (per costrizione o scelta) ai metodi più tradizionali. Se l’azzurro di Forza Italia Saverio Centenaro va di por t a in porta a conv incere gl i elettori («Vado dagli amici, poi suono i campanelli del condominio. La gente vuole votare Brugnaro, spiego che s c e g l i endo me può farlo»), i fucsia Anna Brondino, Manuel Ti f f i , Anna Dal la Tor e Lorenzo Casarin si sono inventati l’«aperitivo a domi c i l io » («Crediamo che l’incontro diretto con le persone possa essere importante», dicono).
Poi ci sono i gadget, tanti (Maika Canton si è inventata il gettone per il supermercato con l’invito a votarla nella lista di FdI), i gazebo nei mercati, come quelli di Verde progressista con le t-shirt marchiate con i tre leoni colorati, in vendita per autofinanziarsi. Non potevano mancare i messaggi personalizzati (Maurizio Baratello ne sa qualcosa), cene in pizzeria e aperitivi (Paolino D’Anna è stato tra i primi a partire, visitando anche bocciofile, campi da calcio e chiese), foto sui social, quelle che forse valgono mille volantini. Soprattutto se accanto a te c’è il patriarca di Venezia, e tu (Michael Sabba, sacrista della parrocchia di San Lorenzo) sei candidato (con Brugnaro).
Il contributo Chi va in lista con il Pd versa 100 euro, i fucsia li ricevono. Offerta libera per Gasparinetti