Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Un Venezia a tre dimensioni Giocatori eclettici e varianti

I nuovi innesti consentono a Zanetti moduli diversi secondo le esigenze

- Dimitri Canello

Tre varianti tattiche, tre diversi modi di interpreta­re il calcio di Paolo Zanetti. In attesa della prima e ultima amichevole in altura in programma domani alle 16 contro la Primavera a San Vito di Cadore, il Venezia studia varianti tattiche rispetto al 4-3-1-2 utilizzato lo scorso anno con Alessio Dionisi.

Al momento, con gli ultimi arrivi e gli innesti compiuti la probabile formazione tipo vedrebbe Lezzerini fra i pali, Ferrarini e Felicioli sulle corsie esterne, Modolo e Ceccaroni centrali con l’alternativ­a rappresent­ata dall’austriaco Svoboda, mentre a centrocamp­o in cabina di regia ci sarà Taugourdea­u, con Fiordilino e Maleh mezzali oppure con l’opzione Lollo che può essere utilizzata sia sulla destra che sulla sinistra. Sulla trequarti ecco Aramu e davanti, per il momento, agirebbero Bocalon e Capello. Dando per scontata la partenza di uno fra Bocalon e Zigoni, rimarrebbe da acquistare un centravant­i, una punta centrale. Negli ultimi giorni la società ha cercato l’affondo per riportare Samuele Longo in laguna, ma l’accordo con l’Inter rimane complicato e la trattativa è diventata difficile. C’è ancora troppa distanza fra domanda e offerta, nonostante il club di

Duncan Niederauer abbia offerto un contratto pluriennal­e al giocatore.

All’appello mancano ancora due esterni bassi, ma uno di questi è ormai quasi formalizza­to. Come già espresso in sede di presentazi­one, la società ha fatto sapere di puntare per quanto possibile con la continuità rispetto alla passata stagione e ha quasi chiuso per il ritorno di Cristian Molinaro in arancioner­overde. Sulla corsia opposta si sta provando a riportare Lakicevic alla corte di Paolo Zanetti: possibile, ma bisogna fare i conti con la concorrenz­a di altri club di B. Tornando alle varianti tattiche ci sarebbe il 42-3-1, che vedrebbe l’identica disposizio­ne tattica della difesa, mentre a centrocamp­o entrerebbe in gioco Crnigoj, che in passato ha giocato anche con il centrocamp­o a due. Le due ali potrebbero essere Bjarkason e Johnsen, mentre Aramu agirebbe dietro all’unica punta, in questo caso o Bocalon, o Capello, oppure il nuovo arrivato per rinforzare il reparto. Zanetti ha parlato anche della possibilit­à di utilizzare Aramu nel ruolo di esterno, in questo caso nel 43-3. Identiche le disposizio­ni di uomini rispetto al 4-3-1-2, quello che cambierebb­e sarebbero gli interpreti del tridente, con Aramu largo a sinistra, Bjarkason largo a destra con esterni a piedi invertiti e la punta centrale (Bocalon, Capello, Zigoni, o l’ultimo arrivato). La strada maestra seguita dalla nuova dirigenza è quella di acquistare giocatori duttili, in grado di ricoprire il doppio ruolo.

Tra questi, per altro, spiccano proprio Domen Crnigoj, Bjarki Bjarkason che può fare sia il trequartis­ta che l’esterno e anche Svoboda, che può giocare sia con la difesa a quattro che con la difesa a tre. Insomma, è lecito attendersi un Venezia «camaleonti­co» e pronto a tutto, in una stagione che segnerà una sorta di «anno zero» per la squadra, dopo le bella salvezza conquistat­a al termine della passata stagione.

I movimenti

Diventa più difficile l’intesa con l’Inter su Longo, Molinaro invece resta in Laguna

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Venezia Paolo Zanetti, la nuova guida tecnica degli arancioner­overdi

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