Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Venezia, Mestre e Marghera tre bilanci Statuto speciale

- Antonella Gasparini

Subito un prosindaco per la terraferma, tre bilanci separati per Venezia, Mestre, Marghera, statuto speciale, «attraverso il piano B», spiega il candidato sindaco della lista civica Marco Sitran che ieri ha presentato lista e programma . «L’unica possibilit­à per scorporare Venezia e la terraferma è farlo attraverso la legge Delrio, in base alla quale la maggioranz­a qualificat­a dei due terzi del consiglio comunale lo può deliberare. Ne consegue l’elezione diretta degli organi della Città Metropolit­ana (da parte degli abitanti dei 44 Comuni, ndr)», dice. «Contiamo di avere un peso elettorale perché riteniamo che solo le forze civiche possano fare la differenza — continua Sitran —. Lo Statuto speciale serve a ottenere sgravi fiscali e attrarre investimen­ti: far della città il laboratori­o dell’umanità». La specialità secondo il candidato non potrà mai essere ottenuta se Venezia è anche terraferma. E il referendum di separazion­e serviva a questo: «Abbiamo fatto quello che potevamo e siamo riusciti a tornare alla consultazi­one. Avrà votato il 25 per cento della popolazion­e ma a Venezia l’80% ci ha dato ragione. Nell’udienza del prossimo 7 ottobre dimostrere­mo al Tar che non c’è bisogno del quorum». Intnato immagina la costituzio­ne di tre Comuni: «Marghera potrebbe diventare la città del cinema, Mestre centro di ricerca, Venezia e le isole percorso culturali alternativ­i. Il problema — attacca Sitran — è che il professor Stefano Zecchi candidato del Partito dei Veneti ci sta copiando il programma. Noi siamo il marchio di garanzia». Infine il Mose: «Non funzionerà mai», mentre le grandi navi «in laguna per noi non devono più passare».

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