Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Dossier ai parlamentari di esperti e ambientalisti «L’Autorità va rivista»
La critica: privilegiare l’ambiente non il Mose
VENEZIA L’Autorità per la laguna così com’è non s’ha da fare. «In molti punti il testo del decreto deve essere emendato», dicono Maria Rosa Vittadini, ex direttore del servizio Valutazione dell’impatto ambientale del ministero dell’Ambiente e Michele Boato, capolista di «Per Mestre e Venezia - Ecologia e solidarietà » . Si uniscono anche un gruppo di esperti fra i quali Antonio Rusconi ( componente della commissione di Salvaguardia), Roberto Casarin (ex segretario regionale della direzione Ambiente), Stefano Boato (docente Iuav) e l’architetto Marco Zanetti di VeneziaCambia. La presa di posizione arriva dopo che il centrodestra aveva criticato la composizione dell’Autorità che centralizza scelte e competenze anziché coinvolgere la città. Per esperti e ambientalisti l’articolo del decreto va in parte riscritto perché «si rischia di incorrere in procedure di infrazione dall’Europa». E per farlo, «è necessario che ad avere poteri di indirizzo e vigilanza sull’Autorità non sia il ministro delle Infrastrutture, ma quello dell’Ambiente. «La laguna non è un’autostrada ma un sistema acqueo sul quale ha competenza l’Autori
Il timore Si rischia una infrazione europea
tà di bacino — affermano — La legge ha imposto un adeguamento ai testi speciali di tutela e salvaguardia della laguna. E attraverso i Dpcm i piani dell’Autorità di bacino sono stati approvati e aggiornati circa ogni sei anni, tenendo conto dei cambiamenti climatici e del rischio alluvionale. Il problema è che non sono mai entrati in laguna». Gli enti che dovevano attuare le nuove disposizioni, «l’ex mamaggiormente gistrato alle Acque, la Regione, il Comune, non hanno mai adottato le misure indicate». Per questo criticano il testo del decreto e hanno deciso di inviare ai parlamentari locali gli emendamenti necessari per «ricalibrare» il nuovo soggetto che si occuperà della laguna e della gestione del Mose. «Serviva un approccio basato sull’ambiente lagunare generale anziché puntare quasi solo sulla gestione del Mose». In sostanza l’Autorità deve ricalibrarsi con lo scopo di «unire le diverse azioni che tutelano la laguna in un quadro di sostenibilità e compatibilità col piano morfologico, le direttive europee habitat e uccelli, le aree europee di protezione speciale». Ma per il governo laguna e Mose sono un tutt’uno. (a. ga.)