Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cicutto: «Il nostro modello? Siamo invidiati da tutti»
La Mostra del Cinema Il presidente: «Le misure anti-covid funzionano» Il direttore Barbera bacchetta le major
L’importante non è la caduta, ma l’atterraggio. Venticinque anni fa Mathieu Kassovitz teorizzava nell’Odio la tenuta nella caduta. Venticinque anni dopo, non in una squallida banlieu parigina, ma nel ristorante della spiaggia dell’Excelsior, al Lido, il presidente della Biennale Roberto Cicutto prende a prestito l’adagio dell’inizio dell’Odio e fa suo il: «Fino a qui tutto bene» dell’uomo che cade dal palazzo di cinquanta piani. Nel tradizionale incontro con la stampa che segna il giro di boa della Mostra del Cinema, Cicutto e il direttore Alberto Barbera hanno tirato una riga sotto il totale parziale di questa edizione numero 77: circa il 50% degli accreditati in meno rispetto allo scorso anno, a oggi 5mila contro i 12mila del 2019, circa 20mila biglietti venduti contro i 42mila venduti a metà Mostra lo scorso anno, 1.300 giornalisti accreditati (di cui 450 stranieri), oltre 200 tamponi agli ospiti di area non Schengen fatti con fondi Biennale, infermieri privati (60 euro a tampone) ma processati in dialogo con le Usl, 8mila visualizzazioni al giorno per la Virtual Reality, quasi 3mila accessi alla sala Web, un tasso di prenotazioni a vuoto che oscilla tra l’8 e il 10 per cento. Ma non saranno i numeri a far valutare Venezia 77, né i divi latitanti. Piuttosto il buon funzionamento di una macchina che non era scontato nemmeno partisse. In futuro si prenoterà sempre online? «Il modello sarà studiato per vedere cosa salvare di questa formula - dice Cicutto - il mondo ci invidia questo modello e ce lo stanno chiedendo in tanti. Qualcosa si può migliorare: per esempio più elasticità. La simulazione dovrà tener conto di numeri diversi per il prossimo anno». Con Barbera il discorso si fa più politico e cinematografico. Il direttore ha l’animo diviso, tra l’arrabbiatura per l’articolo di Variety che si lamenta per la mancanza di un giurato nero (a Cannes il presidente sarà Spike Lee anche l’anno prossimo) e un po’