Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Dalle scuole agli hotel: pronti i seggi Covid

Il record di siti alternativ­i nel Padovano

- Di Gloria Bertasi

C’è

chi voterà in un castello, chi nel palazzetto dello sport o in biblioteca. In una settantina di Comuni le amministra­zioni sono riuscite sono riuscite a liberare le scuole dai seggi. Ma restano problemi: chi è in isolamento potrebbe non votare e mancano scrutatori.

VENEZIA Alla vista delle date delle elezioni si sono messi al lavoro, cercando spazi ed edifici, confrontan­dosi con prefetture e questure e alla fine, quando a fine agosto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha avviato una ricognizio­ne per capire se c’erano sedi alternativ­e alle scuole per i seggi elettorali alcuni sindaci - non molti in realtà - hanno risposto all’appello proponendo centri civici e bibliotech­e, palestre e immobili pubblici. Persino un castello e alcuni ex hotel, domenica e lunedì, diventeran­no luoghi di voto. Tutto pur di non fermare le scuole a una settimana dalla prima campanella.

Dopodomani in una settantina di Comuni veneti (su 563, il 12 per cento del totale) bambini e ragazzi non saranno costretti ad interrompe­re le lezioni. A Marostica, nel Vicentino, gli elettori varcherann­o addirittur­a la soglia del castello. Ma è il Padovano ad aggiudicar­si la medaglia d’oro per provincia pioniera delle elezioni in location alternativ­e: di 102 Comuni ben 37 - capoluogo compreso, l’unico della regione - sono riusciti a trasferire 179 sezioni su 888, il 20,1 per cento del totale. In città la percentual­e scende all’8,7: sono state spostate 18 sezioni su 206 da cinque istituti (le elementari Manin, San Camillo de Lellis, Arcobaleno e Sebastiano e Deledda e la media Mameli) e tre case di riposo per anziani (la sede dell’Ira di via Beato Pellegrino e le due dell’Oic di via Gemona e via Nazareth). In totale, a Padova, i cittadini che si recheranno in un seggio diverso sono circa 14mila.

Si sono mosse, invece, in ordine sparso le altre province. Nel Trevigiano voteranno fuori dalle scuole i residenti di Miane, Sarmede, Mareno di Piave, Spresiano, Zero Branco, San Polo di Piave, Comadolmo, Motta di Livenza e Ponte di Piave. Nel Vicentino, oltre Marostica (qui i seggi sono anche in ex hotel e nei patronati), ci sono Montebello Vicentino (apre il palazzetto dello sport) e Thiene (sei sezioni su undici spostate). Nel Veneziano, troviamo Dolo, Cavallino Treporti, Concordia Sagittaria, San Michele al Tagliament­o, Musile, Campagnia Lupia e Noventa di Piave. Mentre a Verona sono undici i Comuni interessat­i e 29 i seggi «alternativ­i»: bibliotech­e e uffici comunali sono pronti a diventare urne a Badia Calavena,

Bosco Chiesanuov­a, Castel d’Azzano, Concamaris­e, Erbezzo, Gazzo, Ronco all’Adige, Roveredo di Guà, Sant’Anna d’Alfaedo, San Zeno di Montagna, Vigasio.

Le amministra­zioni sono alle prese anche con altri grattacapo: quest’anno molti presidenti di sezione e scrutatori hanno rifiutato l’incarico. Ma non è tutta colpa della paura di contagio (le Usl danno la possibilit­à di screening gratuito volontario a chi lavora nei seggi): «Parenti e affini dei candidati non possono coprire questi ruoli - spiega l’Ufficio elettorale del Comune di Venezia, dove si vota rinnovano sindaco e consiglio comunale - Noi ci siamo mossi già tre mesi fa e su 270 sezioni restano 3 da coprire».

Altro problema, il voto di chi è in isolamento perché positivo al Covid-19 o è stato in contatto con un contagiato e dunque non può uscire. Il voto alle regionali e al referendum è sempre garantito al proprio domicilio ma non è detto che questi elettori riuscirann­o a scegliere il sindaco. Lo ha comunicato il Ministero in una circolare arrivata a fine agosto nelle prefetture in cui si spiegava che la discrimina­nte era la presenza di un ospedale con reparto Covid. Resterebbe­ro così esclusi nove Comuni nel Bellunese, cinque nel Trevigiano (tra cui Castelfran­co), sei nel Veneziano (dove si salvano Dolo e Venezia), nel Vicentino (compreso Lonigo e Recoaro) e nel Veronese. La trafila per il voto domiciliar­e era comunque complicata, bisognava presentare entro martedì una dichiarazi­one «attestante la volontà di esercitare il diritto di voto»: in Laguna su 1.365 in quarantena solo 24 lo hanno fatto.

70 sono i Comuni veneti dove si voterà in seggi alternativ­i alle scuole 37 i Comuni del Padovano, provincia che detiene il record regionale, che hanno traslocato le sezioni

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy