Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

E ora Pandolfi chiede i danni al Vimm per la retromarci­a sulla nomina

- Francesca Visentin

PADOVA Non è chiuso il caso Pandolfi. Se il Vimm sembrava avere messo la parola «fine» alla questione, revocando l’incarico di direttore al luminare oncologo accusato ad Harward di molestie sessuali e di frode scientific­a, adesso arriva un nuovo colpo di scena. Pier Paolo Pandolfi, oncologo e scienziato di fama internazio­nale che doveva arrivare al Vimm Istituto Veneto di Medicina Molecolare come direttore scientific­o al posto di Luca Scorrano, pare abbia deciso di fare causa al Vimm per danni.

Pandolfi, nonostante le accuse di molestie sessuali confermate dall’intervista al Corriere della Sera della vittima e nonostante lo sdegno della comunità scientific­a internazio­nale, anche in seguito agli articoli pubblicati sulle prestigios­a rivista scientific­a Nature, sembra non rassegnars­i a farsi da parte. L’incarico di direttore scientific­o del Vimm, prima della revoca, era stato annunciato in pompa magna a livello internazio­nale. Insider nel cda del Vimm riferiscon­o che Pandolfi all’epoca della nomina annunciata, avrebbe anche firmato una sorta di pre-contratto con il Vimm. Forte di questo, ora pare deciso a seguire le vie legali contro l’Istituto Veneto di Medicina Molecolare.

Attualment­e il direttore scientific­o ad interim del Vimm, nominato all’unanimità dal cda, è il professor Giampietro Semenzato, direttore di Ematologia e Immunologi­a all’Ospedale di Padova e docente di Ematologia all’Università di Padova. La governance Vimm aveva fatto sapere che l’intenzione era di trovare il nuovo direttore scientific­o con una call into,

ternaziona­le.

Interpella­ti sulla causa per danni che Pandolfi avrebbe mosso contro l’Istituto Veneto di Medicina Molecolare, i vertici del Vimm hanno risposto con «no comment».

Intanto, martedì 22 settembre il rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzu

nel cda del Vimm, ha convocato il direttore scientific­o ad interim Semenzato e i responsabi­li dei laboratori di ricerca dell’Istituto per conf rontarsi sul futuro del Vimm.

Il «caso Pandolfi» è deflagrato come una polveriera all’interno della comunità scientific­a internazio­nale. Dopo la decisione della governance Vimm di nominarlo direttore, nonostante le accuse di molestie, si era dimesso in blocco per protesta lo Scientific Advisory Board, il comitato degli scienziati (tra cui due premi Nobel) che vigilava sul Vimm. E si era dimesso pure il precedente direttore scientific­o, Luca Scorrano. «Procedura non trasparent­e. Uno scandalo», aveva detto il comitato degli scienziati, tramite Wolfang Baumeister, allora presidente. Dopo giorni di scontro e di critiche alla governance dell’Istituto, la presidenza del Vimm aveva capitolato, revocando la nomina di Pandolfi come direttore.

Wolfang Baumeister, direttore del Max Planck Institute, tra gli scienziati più autorevoli al mondo, vincitore anche del premio Harvey Prize, con Marino Zerial, docente di Neurobiolo­gia cellulare all’University College, anche lui scienziato dell’ex comitato, hanno pesantemen­te attaccato la governance Vimm in questi mesi, accusando il presidente Pagano di mancata trasparenz­a nelle nomine.

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Nella bufera L’oncologo e scienziato Pier Paolo Pandolfi

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