Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Covid, 20 milioni per prof e bidelli Polemiche per le disparità tra scuole
Dall’istituto che avrà 700 mila euro a quello da mille: «Alcune richieste troppo onerose»
"Mazza (Colombo) Prenderò 17 bidelli e 14 insegnanti. L’organico era carente
"Antonelli (Parolari) Ho chiesto il minimo, così ognuno potrà avere il necessario
VENEZIA C’è una scuola veneziana che ha ottenuto più di 700 mila euro e un’altra che si dovrà accontentare di meno di mille. Gli istituti della provincia avranno a disposizione circa 20 milioni di euro spalmati su due anni (sui 112 previsti per il Veneto) per assumere nuovo personale per gestire le difficoltà legate al covid: profes sor i , bidel l i , assistenti amministrativi che verranno arruolati con contratti a tempo indeterminato.
Quest’estate, i presidi hanno infatti stilato un elenco del personale necessario per le sanificazioni e l’attività didattica chiedendo al Ministero le risorse necessarie per assumerli. Alcuni hanno limitato le richieste al minimo necessario, altri hanno invece presentato conti elevatissimi, sperando che Roma li riconoscesse almeno in parte. Il Ministero ha però concesso a tutti – indistintamente - l’88 per cento di quanto richiesto, e così ci sono scuole che beneficeranno di una pioggia di finanziamenti e chi invece dovrà arrangiarsi con fondi limitati. Non sono mancate le polemiche, con tanti genitori che hanno lamentato le disparità per la diversa qualità di servizi che riceveranno i loro figli. Nel Veneziano, le differenze di risorse sono macroscopiche. Si passa dai 569 mila dell’Istituto comprensivo Viale San Marco di Mestre ai 445 mila euro dell’Ic Morosini di Venezia, per scendere ai 75 mila della Trentin di Mestre e precipitare ai 940 euro assegnati alla Giovanni XXIII di
Pianiga. Certo, ogni scuola gestisce un numero di alunni e spazi differenti ma in alcuni casi le differenze appaiono rilevanti. L’Istituto Colombo di Chirignago, che comprende 6 plessi (due scuole dell’infanzia, tre primarie e una secondaria) per un totale di poco più di mille alunni, avrà a disposizione quasi 760 mila euro; il Parolari di Zelarino, che conta sempre 6 plessi (quattro primarie e due secondarie) per circa 850 alunni, ne avrà poco meno di 200 mila. «Con quelle risorse assumerò 17 collaboratori scolastici e 14 insegnanti – spiega Daniela Mazza, dirigente del Colombo – avevo plessi con un solo bidello a sorvegliare due piani. Sono necessarie sanificazioni continue ed era impossibile farlo con l’organico a disposizione, già molto carente prima del covid. Anche i docenti erano necessari, ci permetteranno per esempio di sorvegliare le classi che dovranno essere sdoppiate quando andranno nel laboratorio di informatica».
Dall’altro lato c’è che chi invece ha avanzato richieste più contenute. «Ho chiesto ciò che mi sembrava coerente con le esigenze del nostro istituto.Dovrei assumere una decina di persone tra collaboratori scolastici e insegnanti, lo stretto necessario – spiega Luca Antonelli, preside dell’ic Parolari di Zelarino – ho pensato fosse giusto chiedere il minimo indispensabile al sistema per non metterlo in difficoltà in modo che tutte le scuole potessero avere quanto serviva». Anche perché, inizialmente, non era chiaro quante risorse sarebbero state disponibili. «In mancanza di criteri chiari – spiega Lugi Zennaro, presidente veneziano dell’associazione nazionale presidi – i dirigenti hanno fatto richieste secondo la loro coscienza, alla luce di ciò che ritenevano necessario. La coscienza non è però una norma sempre equilibrata ed equamente distribuita e ci sono state alcune richieste credo troppo onerose. Sarà compito dell’ufficio scolastico valutarne la fondatezza».
I più arrabbiati sono i genitori. «Ci saranno istituti che non avranno risorse per affrontare la difficilissima ripresa, mentre altri potranno garantire tutti i servizi – denuncia il Coordinamento regionale dei presidenti dei consigli d’istituto, che nel Veneziano conta diversi rappresentanti - gap inspiegabili che ricadranno sulle spalle dei nostri figli». Il coordinamento chiede un adeguamento delle risorse e un’equa distribuzione alle diverse scuole.