Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Piazze, flash mob, big: gli ultimi appelli Scoppia la polemica sul Recovery Fund
Stasera Brugnaro e Baretta a Mestre distanti 200 metri. Terra e Acqua presenta il prosindaco
VENEZIA Piazze, flash mob, big nazionali, comizi vecchio stile, classici banchetti e anticipazioni sulla giunta, la campagna elettorale tra spara gli ultimi fuochi. Il sindaco Luigi Brugnaro alla serra dei Giardini di Castello ha chiuso la campagna a Venezia: «Qui dietro a Sant’Elena negli ex cantieri Actv sorgerà un nuovo quartiere che porterà mille residenti, con vincolo di affitto di almeno 12 mesi, e un nuovo palasport. Oggi abbiamo consegnato le chiavi a tre famiglie alle conterie di Murano. Azioni pratiche a sostegno della residenzialità » . Contemporaneamente, Pier Paolo Baretta la concludeva nella loggia piccola del mercato di Rialto. «Il pensiero che tanto le cose non cambiano: questo è il maggiore alleato
"Martini Mostreremo le 25 speculazioni fatte da questa giunta
del nostro avversario — ha detto — Noi diamo voce al cambiamento: basta con gli attacchi personali, col discredito gettato a seconda delle appartenenze. Tanta roba o roba buona; fasso tuto mi o facciamo insieme: questa è la scelta. Se vincono loro, il sindaco dovrà chiedere le chiavi della città alla Lega». A chiudere, le note di Arisa «E saremo il miracolo che nessuno si aspettava».
La questione della Lega è stata oggetto dello scontro a distanza tra le coalizioni di Brugnaro e di Baretta, che ieri ha avuto dalla sua i big Riccardo Nencini, segretario nazionale Psi, e David Sassoli, Pd, presidente del Parlamento Europeo. «Martedì abbiamo votato un provvedimento fondamentale per il Recovery Fund, Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono opposti — ha accusato Sassoli — Domenica si vota, ma è inutile parlare di Venezia Capitale d’Europa se le forze politiche che vogliono governare la città non hanno fiducia nell’Europa». «Una becera dichiarazione — la replica del capolista di Forza Italia Michele Zuin — Il nostro partito è per il Recovery Fund ma questo era un voto su una serie di norme attuative che penalizzano l’Italia». Oggi, chi desidera, potrà chiedere un chiarimento ai diretti interessati che saranno alle 19 in centro a Mestre, ad un tiro di schioppo: Brugnaro in piazza Ferretto, Baretta in via Palazzo, di fronte al Municipio.
Lo stesso quadrilatero scelto ieri sera dallo stato maggiore del Movimento 5 stelle col ministro Federico D’Incà, il viceministro Vito Crimi, il sottosegretario Riccardo Fraccaro, il candidato presidente del Veneto Enrico Cappelletti per concludere la campagna elettorale della candidata sindaco Sara Visman. Parole di miele le avute il senatore Danilo Toninelli: «Visman è una donna forte, nei fatti e nelle proposte: il contrario del sindaco uscente. Venezia è una città straordinaria ma ci sono dossier infrastrutturali che sono vomitevoli nella gestione politica come il Mose». «In una delle città con il più alto tasso di cementificazione – ha detto Visman – proponiamo una moratoria di 5 anni che impedisca la costruzione di nuovi centri commerciali e alberghi». Due città, due feste, è il riff. Il candidato sindaco di Terra e Acqua Marco Gasparinetti ieri nel chiostro dell’M9 ha annunciato il futuro prosindaco: Claudio Checchin, 33 anni, attivista del Movimento Autonomia di Mestre Piero Bergamo. Ma il referendum per la divisione è faccenda chiusa: «Sono stato indicato per la mia storia di passione per la terraferma — sorride — Sarò un prosindaco itinerante, che sarà nei Municipi chiusi da Brugnaro per ascoltare i cittadini». Oggi la lista farà un evento a sorpresa davanti alla Scuola Grande della Misericordia (in gestione a Brugnaro).
Giovanni Andrea Martini (liste Tutta la Città Insieme ed
Ecologia e Solidarietà), ieri ha organizzato un flash mob davanti alla stazione di Santa Lucia con lo striscione: «Fuori Brugnaro dalla Laguna». Oggi si replica in piazza Ferretto alle 10 con nuovo striscione: «Brugnaro: basta cemento». «Per la chiusura oggi 18 in campo Santa Margherita ripercorreremo le 25 speculazioni col video Le mani sulla città», dice criticando l’operazione Umberto I. Stefano Zecchi, Partito dei Veneti ha fatto un sopralluogo tra le file dei negozi chiusi alle Mercerie e in piazza Ferretto a Mestre: «Un’emorragia continua per la quale occorrono subito misure fiscali d’emergenza » . Banchetti a San Marcuola e al mercato di Mestre in mattinata, Marco Sitran («Serve lo statuto speciale, in Consiglio farei cambiare le cose») conclude al Todaro alle 19 con l’aperitivo per i candidati, organizzato da Venessia.com.
Sitran Statuto speciale in laguna. In Consiglio farei cambiare le cose