Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Ca’ Foscari, più rapporti con le università straniere e spazi per gli studenti»
Lippiello: non apriremo nuovi corsi, meglio mantenere la qualità
Rapporti con le università del mondo, creazione di nuovi spazi per gli studenti e collaborazione con il Comune. Saranno questi i capisaldi di Tiziana Lippiello, che dopo aver vinto le elezioni di Ca’ Foscari si prepara all’inizio del suo mandato: dal primo ottobre, per i prossimi sei anni, sarà «rettrice», come specifica, la prima donna a guidare l’ateneo veneziano nei suoi 152 anni di storia. Un primato che per lei è un tratto distintivo: «Lo stile di governance femminile è diverso da quello maschile», ha sottolineato Lippiello, che mira a lasciare una traccia di «armonia e internazionalizzazione». A cominciare dai legami con le università straniere, che da prorettrice con delega ai rapporti internazionali ha curato negli ultimi sei anni e ora ha intenzione di rinsaldare nonostante la pandemia.
«Firmeremo accordi per scambi virtuali, ad esempio con Klagenfurt – annuncia – come avviene ora per gli studenti dell’Erasmus, che partecipano a corsi online all’estero: non sostituiranno la vita universitaria in presenza, aspettiamo di riprendere gli scambi che c’erano prima del virus. Investiremo molto sui double degree (le lauree “due in uno” che si concludono con due diplomi, uno di Ca’ Foscari, l’altro di un ateneo estero, ndr) e la nostra collaborazione con l’università britannica di Warwick verrà estesa dalle materie umanistiche a quelle scientifiche. Il ruolo internazionale di Venezia e di Ca’ Foscari deve essere ripreso
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● assieme a Iuav, Conservatorio e Accademia, attraverso il programma “Study in Venice” per gli studenti esteri». A chi le chiede se il suo sarà un mandato di continuità con il predecessore Michele Bugliesi, di cui è stata stretta collaboratrice, la risposta è secca: «Lo sarà nel trarre il meglio dai diversi dipartimenti, senza chiedere per forza a materie minoritarie di attirare studenti».
L’era Lippiello sarà anche di «consolidamento»: «Non verrà ampliata l’offerta, perché più corsi creiamo più è difficile mantenere la qualità. Faremo attenzione che oltre i primi anni non ci siano classi troppo numerose». Poi, tra le priorità, c’è il miglioramento dei servizi per gli studenti, che soffrono la carenza di spazi di aggregazione a Venezia: «Siamo indietro rispetto ad altre università europee e molto spesso questo pesa nei ranking (le “pagelle” internazionali assegnate alle università, ndr). Dobbiamo trovare più spazi per lo studio, per mense e residenze, ma anche per accogliere i docenti, soprattutto in area linguisticoumanistica. A San Giobbe abbiamo investito molto per il campus, ma sono ancora troppo pochi i posti per lo studio e la didattica. Inoltre, manca la mensa, come in via Torino».
L’interlocuzione con il Comune, da cui la rettrice si aspetta «un maggior coinvolgimento nelle politiche cittadine » , sarà fondamentale: «Per la didattica ci è stato prospettato palazzo Zenobio, a Dorsoduro, che ha in progetto una ristrutturazione», spiega Lippiello, che sullo «scambio alla pari» con Iuav – l’ex convento di San Sebastiano al posto dell’ex convento delle Terese – apre una riflessione: «Vorremmo tenere San Sebastiano nel lungo periodo».
Lo scambio con Iuav San Sebastiano per le Terese: ma vorremmo tenerlo nel lungo periodo