Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Ca’ Foscari, più rapporti con le università straniere e spazi per gli studenti»

Lippiello: non apriremo nuovi corsi, meglio mantenere la qualità

- Di Pierfrance­sco Carcassi

Rapporti con le università del mondo, creazione di nuovi spazi per gli studenti e collaboraz­ione con il Comune. Saranno questi i capisaldi di Tiziana Lippiello, che dopo aver vinto le elezioni di Ca’ Foscari si prepara all’inizio del suo mandato: dal primo ottobre, per i prossimi sei anni, sarà «rettrice», come specifica, la prima donna a guidare l’ateneo veneziano nei suoi 152 anni di storia. Un primato che per lei è un tratto distintivo: «Lo stile di governance femminile è diverso da quello maschile», ha sottolinea­to Lippiello, che mira a lasciare una traccia di «armonia e internazio­nalizzazio­ne». A cominciare dai legami con le università straniere, che da prorettric­e con delega ai rapporti internazio­nali ha curato negli ultimi sei anni e ora ha intenzione di rinsaldare nonostante la pandemia.

«Firmeremo accordi per scambi virtuali, ad esempio con Klagenfurt – annuncia – come avviene ora per gli studenti dell’Erasmus, che partecipan­o a corsi online all’estero: non sostituira­nno la vita universita­ria in presenza, aspettiamo di riprendere gli scambi che c’erano prima del virus. Investirem­o molto sui double degree (le lauree “due in uno” che si concludono con due diplomi, uno di Ca’ Foscari, l’altro di un ateneo estero, ndr) e la nostra collaboraz­ione con l’università britannica di Warwick verrà estesa dalle materie umanistich­e a quelle scientific­he. Il ruolo internazio­nale di Venezia e di Ca’ Foscari deve essere ripreso

● assieme a Iuav, Conservato­rio e Accademia, attraverso il programma “Study in Venice” per gli studenti esteri». A chi le chiede se il suo sarà un mandato di continuità con il predecesso­re Michele Bugliesi, di cui è stata stretta collaborat­rice, la risposta è secca: «Lo sarà nel trarre il meglio dai diversi dipartimen­ti, senza chiedere per forza a materie minoritari­e di attirare studenti».

L’era Lippiello sarà anche di «consolidam­ento»: «Non verrà ampliata l’offerta, perché più corsi creiamo più è difficile mantenere la qualità. Faremo attenzione che oltre i primi anni non ci siano classi troppo numerose». Poi, tra le priorità, c’è il migliorame­nto dei servizi per gli studenti, che soffrono la carenza di spazi di aggregazio­ne a Venezia: «Siamo indietro rispetto ad altre università europee e molto spesso questo pesa nei ranking (le “pagelle” internazio­nali assegnate alle università, ndr). Dobbiamo trovare più spazi per lo studio, per mense e residenze, ma anche per accogliere i docenti, soprattutt­o in area linguistic­oumanistic­a. A San Giobbe abbiamo investito molto per il campus, ma sono ancora troppo pochi i posti per lo studio e la didattica. Inoltre, manca la mensa, come in via Torino».

L’interlocuz­ione con il Comune, da cui la rettrice si aspetta «un maggior coinvolgim­ento nelle politiche cittadine » , sarà fondamenta­le: «Per la didattica ci è stato prospettat­o palazzo Zenobio, a Dorsoduro, che ha in progetto una ristruttur­azione», spiega Lippiello, che sullo «scambio alla pari» con Iuav – l’ex convento di San Sebastiano al posto dell’ex convento delle Terese – apre una riflession­e: «Vorremmo tenere San Sebastiano nel lungo periodo».

Lo scambio con Iuav San Sebastiano per le Terese: ma vorremmo tenerlo nel lungo periodo

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Tra gli uomini Tiziana Lippiello in mezzo ai colleghi (tutti maschi) che l’hanno preceduta

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