Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Brucia l’auto all’ex compagna e taglia le ruote Patteggia 2 anni
L’apice l’hanno toccato tra i giorni prima di Natale del 2018 e la notte tra il 3 e il 4 marzo successivi. Prima le hanno dato fuoco al portone d’ingresso della sua casa di Mestre, poi anche all’auto che era parcheggiata lì in zona. Ma anche prima di questa escalation di episodi sempre più gravi un 65enne di Spinea, che non era riuscito a superare l’abbandono da parte della compagna oggi 72enne dopo sette anni di amore travagliato, non si era risparmiato, aiutato più di qualche volta da un amico mestrino. Nel corso dei mesi più folli della sua crisi amorosa – secondo quanto ricostruito dalle indagini del pm Federica Baccaglini – aveva infatti tagliato le gomme delle auto della donna e dei suoi famigliari (la figlia e il genero) in ben sei occasioni, infrangendo qualche volta anche i vetri e arrivando a danneggiare radiatore e climatizzatore.
Ma non solo. Come nei più classici casi di stalking – il reato per cui l’uomo ieri mattina ha chiesto di patteggiare una pena di due anni di fronte al gip Massimo Vicinanza, a cui vanno aggiunti appunti quelli di incendio e danneggiamento – le aveva creato uno stato di ansia e paura, al punto che non usciva più di casa da sola e doveva prendere delle medicine per dormire. L’ex compagno, poi, aveva anche fatto scrivere da un’amica delle lettere pesantissime (e ovviamente anonime) che gli sono costate pure l’accusa di diffamazione: alcune le aveva indirizzate a lei, altre ai vicini di casa, e in esse la definiva «povera vecchia» e «donna facile», accusandola di «fare la bella vita» e tornare tardi. Anche l’amico, seppur in posizione più defilata, ha dovuto affrontare il processo e ha chiesto al giudice la messa alla prova. (a. zo.)