Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia diventerà la più antica città del futuro?
Lo scorso 4 settembre si è tenuto a Ca’ Foscari, in modalità duale, il SIF (Strategy Innovation Forum), dopo che era stato rimandato per ben due volte: a novembre 2019 a causa dell’eccezionale inondazione e a marzo 2020 per la pandemia. Nell’assoluto e totale rispetto delle norme vigenti per evitare i contagi, il SIF ha riportato a incontrarsi fisicamente più di 300 donne e uomini di impresa, anticipando tra l’altro la riapertura dell’università quale spazio di emancipazione dei nostri giovani. È stato il primo evento nazionale anche in presenza (online si sono collegate più di 2.000 persone) dedicato al mondo imprenditoriale, e che sia stato organizzato proprio a Venezia ha un significato ancora più importante. Il tema del SIF era l’impatto dell’Intelligenza Artificiale e della Blockchain sui Modelli di business, ma le conclusioni hanno fatto emergere con forza la visione di come Venezia, anche grazie alle nuove tecnologie, debba diventare la più antica città del futuro. E questo per il bene di Venezia, ma anche del Veneto, dell’Italia e del Mondo.
Negli ultimi anni gli effetti nefasti del cambiamento climatico si sono manifestati in modi sempre più violenti e l’“acqua granda” che ha portato a sommergere Venezia, prima, e il Covid-19 che ha portato a spopolarla, poi, sono forse gli esempi più rilanciati dai media mondiali per affermare che non sia più procrastinabile l’intrapresa di un grande piano d’azione per rendere i modelli di sviluppo sostenibili. Questa vulnerabilità di Venezia, associata alla sua visibilità ineguagliabile, ma anche alla sua ridotta dimensione che permette di condurre facilmente delle sperimentazioni in vivo, deve diventare un punto di forza per rendere la città un laboratorio vivente di soluzioni sostenibili. Lo stile di vita unico che può offrire ai suoi residenti è peraltro un asset fondamentale per attrarre i migliori scienziati, tecnologi, economisti umanisti, ecc. Venezia è stata in passato un esempio per il mondo intero d’innovazione ambientale, sociale ed economica. É stata capace di costruire una città collegando 124 isolette, d’integrare persone e culture geograficamente lontane e di combattere la povertà con l’istituzione delle “Scuole”, nonché di sviluppare il commercio internazionale, creando anche la prima fabbrica moderna: l’Arsenale.
Oggi deve diventare un esempio per il mondo intero d’innovazione sostenibile capace di coniugare, appunto, quella ambientale, sociale ed economica, creando peraltro un dialogo unico tra la tecnologia e le scienze umanistiche, al fine di diventare la prima 100% Smart City. É impossibile non riconoscere questa potenzialità di Venezia che può assumere nuovamente il ruolo di capitale regionale anche a beneficio, sia chiaro, delle altre importanti città venete che a ragione vantano importanti primati in campo scientifico (l’Università di Padova si appresta a festeggiare 800 anni di vita), o imprenditoriale: le imprese localizzate a Verona, Vicenza, Treviso e nella stessa Padova devono fare leva sull’amore per Venezia da parte di tutto il mondo per affermarsi come campioni di sostenibilità. Come ha sottolineato Alberto Baban su questa testata, occorre sviluppare un grande progetto d’innovazione per rilanciare il Veneto, approfittando anche dei fondi che saranno messi a disposizioni dall’Europa. Questo progetto non può che partire dal fare di Venezia la capitale mondiale della sostenibilità. Questo progetto, che è già stato immaginato da alcuni irriducibili amanti di Venezia durante il lockdown e proposto a numerosi interlocutori in Italia e all’estero a partire dal mese di agosto 2020, ha bisogno del sostegno di tutti. L’occasione storica delle elezioni in corso, che hanno portato a insediare la professoressa Lipiello come rettore dell’Università Ca’ Foscari, e che a breve avvieranno un nuovo periodo di amministrazione del Comune di Venezia e della Regione del Veneto, potrà conciliare le agende di tutti aggregandone le forze. Charles Dickens ha riconosciuto che «Venezia è sopra, oltre, al di fuori dell’immaginazione umana»: il compito di chi si trova a vivere in questo momento storico è quello di andare al di là di ogni sforzo fatto finora, unendo tutte le istituzioni, anche oltre i confini territoriali, perché immensi sono il patrimonio e la valenza innovativa di Venezia.