Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Reyer, un ko a testa alta
Final four di Bologna, è sconfitta nella semifinale con la corazzata Milano Male i primi due quarti, poi esce il carattere orogranata ma la rimonta non si completa
Non basta l’orgoglio alla Reyer, che comunque esce a testa altissima dalla semifinale di Supercoppa contro l’Olimpia Milano alla Segafredo Arena di Bologna.
Dopo il primo tempo e il -23 con doppiaggio (46-23) toccato in avvio di ripresa, la gara sarebbe potuta finire in un massacro ma la squadra di De Raffaele non ha mai alzato bandiera bianca tornando in partita fino al -5 negli ultimi secondi. L’Armani è più forte e per 20 minuti è sembrata di un altro pianeta, soprattutto come impatto fisico e con una difesa da Eurolega, ma la ripresa degli orogranata conferma la solidità degli uomini di De Raffaele, capaci di rimanere aggrappati alla partita quando sembrava impossibile. Il tecnico della Reyer ha mischiato le carte più che ha potuto, con cambi difensivi, ripetuti passaggi a zona, quintetti alti e pesanti o piccoli con Daye da unico lungo per molti minuti dell’ultimo quarto. Alla lunga Milano è finita imbrigliata, ha segnato solamente 6 canestri nel secondo tempo due dei quali con Datome e Delaney dopo il -7 (61-54) firmato da De Nicolao a 4 minuti dalla fine. Lì la squadra di Messina ha rimesso un cuscinetto confortevole di vantaggio che è poi stato protetto fino alla sirena, con l’Umana tornata a -5 a 24” dalla fine con De Nicolao (70-65) grazie agli errori ai liberi di Hines e Delaney.
Non è stata una partita eccezionale dal punto di vista tecnico, anzi, però almeno si è mantenuta un minimo incerta grazie al secondo tempo della Reyer. Watt è stato il migliore e il più continuo nella banda orogranata, tradita da Tonut (3/12) che a parte una fiammata nel terzo periodo non è mai stato in partita. Con Punter, Delaney e il solito chirurgico Micov, l’Armani era subito volata sul 20-9 realizzando quattro triple nel primo quarto (4/11, poi da lì in avanti 1/10) e ancorandosi alla difesa nel secondo periodo quando l’attacco ha accusato un passaggio a vuoto con il confuso Rodriguez (5 perse). La Reyer ci ha capito poco nella prima metà (18 perse in totale al 40’), non ha mai trovato la via dall’arco (0/10 nei primi 20’) e ha spesso sbattuto contro un muro a centro area che il solo Watt riusciva a tratti a scardinare sprofondando a -20 (43-23). Quando Stone commette tre falli in un minuto in avvio di ripresa e Punter timbra il doppiaggio sul 4623 sembra finita con il rischio di sprofondare.
Invece in quel momento l’Umana trova la forza di non arrendersi, punta nell’orgoglio. L’ennesimo passaggio a zona di De Raffaele questa volta va a segno, Milano comincia a faticare a trovare la via del canestro ma tiene botta in difesa (14 recuperi). Lentamente, però, Venezia erode lo svantaggio, Daye fa 55-46 sul finire del terzo periodo e De Nicolao 61-54 dopo sei minuti di ultimo quarto quando il punteggio del parziale diceva 4-8 per Venezia. De Raffaele ha in campo Daye da 5 contro Hines e le squadre si sfidano con quintetti mignon. Messina trova i due canestri di Datome e Delaney che alla fine si riveleranno decisivi, ma la Reyer farà comunque soffrire la magna Olimpia fino all’ultimo secondo.