Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Per Viola è troppo presto «Serve molta prudenza»

- di Gloria Bertasi

Con

le scuole appena aperte, il trasporto pubblico di nuovo pieno e ora anche gli stadi «il combinato disposto potrebbe essere pesante». Antonella Viola, professore­ssa di Patologia all’Università di Padova ritiene prematuro riaprire al pubblico gli impianti sportivi: «Serve prudenza, il contagi stanno aumentando».

VENEZIA Tifosi di nuovo negli stadi, anche se seduti con la mascherina e a debita distanza: «È troppo presto». Antonella Viola scuote la testa. E non in segno d’approvazio­ne. Immunologa, professore­ssa di Patologia generale all’Università di Padova e direttore scientific­o dell’Istituto di ricerca pediatrica, da mesi Viola mette in guardia sui comportame­nti da adottare, per ridurre al minimo il rischio di contagio.

Dottoressa, perché ritiene prematuro il ritorno del pubblico negli impianti sportivi? In fondo, tutto – o quasi - è già stato riaperto.

«Il punto è proprio questo: non possiamo mollare contempora­neamente su tutto, le riaperture si fanno con gradualità, quando i contagi sono in diminuzion­e, cosa che non sta accadendo in questo momento. E poi i bimbi e i ragazzi sono appena rientrati in classe, le università sono in procinto di riattivare corsi e laboratori (domani a riaprono gli atenei di Padova e Verona, ndr): dobbiamo attendere per verificarn­e l’impatto».

Stiamo rischiando troppo? «A mio avviso sì, rischiamo di avere tra un mese 6 o 7mila casi. Avrei aspettato per avere un quadro più chiaro su come va con le scuole e ormai sappiamo che 15 giorni è il tempo necessario a capire. Il combinato disposto di scuola, trasporti e stadi potrebbe essere pesante».

Lei parla di gradualità delle riaperture, ma dopo il lockdown molti step sono stati saltati.

«Venivamo da mesi di chiusura. E ora si sta facendo come quest’estate con discoteche e locali: abbiamo già visto gli esiti delle aperture in massa. Con in più il fatto che l’effetto del lockdown è passato, le temperatur­e si stanno abbassando e il clima è più favorevole alla diffusione del virus. E i ragazzi sono appena tornati a scuola, i mezzi pubblici sono di nuovo pieni e tutto attorno a noi la situazione non è delle più rosee. In Italia va meglio e non possiamo permetterc­i di perdere questo vantaggio, nemmeno di richiudere di nuovo tutto».

Dobbiamo allarmarci? «Dobbiamo essere prudenti. In Spagna e in Francia la situazione è terribile. In Germania ieri (venerdì, ndr) ci sono stati 2.200 casi. In Gran Bretagna 4.300 e stanno introducen­do lockdown locali. Qui l’aumento è lento ma inesorabil­e, anche nelle Terapie intensive. La questione non è quale attività aprire e comprendo benissimo la necessità di ripartire per le attività ludicospor­tive ma tutto va fatto piano piano, altrimenti in men che non si dica ci ritroviamo come la Francia e la Spagna, Paesi un po’ frettolosi nelle riaperture: è un attimo che la curva di contagi

cominci ad imboccare una salita esponenzia­le. Noi siamo stati molto più cauti: non possiamo permetterc­i di ritrovarci fra un mese con 5mila contagi al giorno».

A onor del vero, le ordinanze dei presidenti Luca Zaia e Stefano Bonaccini (Emilia Romagna) pongono delle regole ferree.

«Vero ed è ovvio che se negli stadi entrano pochissime persone il problema non si pone ma dipende da come si entra o esce e dall’effettivo rispetto delle precauzion­i. Ripeto, tutto sommato aspettare 15 giorni per verificare l’andamento in più mi sembrava una cosa non troppo difficile».

 ??  ??
 ??  ?? L’esperta Antonella Viola è professore di Patologia generale al Bo
L’esperta Antonella Viola è professore di Patologia generale al Bo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy