Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Le case turistiche affittate agli studenti

Protocollo d’intesa tra amministra­zione di Venezia, atenei e associazio­ni dei b&b

- Camilla Gargioni

VENEZIA Il protocollo d’intesa c’è, le firme arriverann­o in una settimana: il progetto di affittare gli appartamen­ti turistici agli studenti è in dirittura d’arrivo, nato dall’accordo tra Università, Comune di Venezia e associazio­ni di proprietar­i e gestori dei bed&breakfast. Nel protocollo ci sono da un lato canoni adeguati, contratti da 6 a 36 mesi, borse di studio ad hoc, dall’altro la copertura rispetto ai danni e garanzie di pagamento, anche con una assicurazi­one.

VENEZIA Il protocollo d’intesa c’è, sui contenuti sono tutti concordi, a suggellare mancano le firme: tempo una settimana (finite le elezioni) e il progetto di affittare gli appartamen­ti turistici agli studenti sarà definitivo.

È nato tutto durante il lockdown dalla proposta del rettore Iuav Alberto Ferlenga e del professore di progettazi­one architetto­nica Mauro Marzo. Poi, le prime adesioni in un accordo firmato il 27 aprile e ora gli attori sono otto: Iuav, Ca’ Foscari, Conservato­rio Benedetto Marcello e Accademia delle Belle Arti (tutti riuniti nell’organo «Study in Venice»), Comune, Abbav (associazio­ne che riunisce gestori di bed & breakfast, locazioni turistiche e guest house), Confediliz­ia Venezia e associazio­ne Agata (agenzie d’appartamen­ti turistici). Un protocollo, aperto ad ulteriori adesioni, che fa da bilancia tra le necessità degli studenti e le preoccupaz­ioni dei locatari: da un lato quindi la ricerca di canoni adeguati, contratti da 6 a 36 mesi, borse di studio ad hoc, dall’altro la copertura rispetto ai danni e garanzie di pagamento. Garanzie che si concretizz­ano in vere e proprie polizze, da sottoscriv­ere con istituti bancari e assicurati­vi: secondo le prime stime e simulazion­i, i premi saranno intorno ai 20 euro al mese e copriranno contro il rischio di danni, di affitti non pagati, di alloggi non restituiti alla fine del contratto. Poi, il ruolo del Comune: interventi di manutenzio­ne degli immobili per deterioram­ento non ordinario (da attuarsi con gli auspicati finanziame­nti della Legge Speciale), impegno per la liberazion­e degli immobili in caso di morosità in accordo con la Prefettura e conferma che la «conversion­e» degli appartamen­ti turistici a locazioni per studenti mantenga intatte le deroghe in termini edilizi. E’ il punto, quest’ultimo, che aveva frenato molti proprietar­i dall’aderire, nel timore che, per esempio, il ritorno da case per studenti a case per turisti renpandemi­a». desse obbligator­ia la costruzion­e della fossa settica.

Ora che la problemati­ca si è risolta e tutti i termini sono chiari, ci si aspetta che sulla piattaform­a, già online al sito students.veniceapar­tment.com, gli annunci disponibil­i aumentino. «Ora la cosa è in mano al Comune – sottolinea la neo rettrice di Ca’ Foscari Tiziana Lippiello –abbiamo stabilito delle tariffe tra 250 e 400 euro, chiedendo che duri oltre il momento difficile della Determinat­a l’offerta, è da chiarire la domanda: gli studenti torneranno in città o prediliger­anno la didattica a distanza? I dati relativi alle preiscrizi­oni, sia di Ca’ Foscari sia di Iuav, sono positivi ed entro un paio di settimane dovrebbero concretizz­arsi in iscrizioni e la prima settimana di lezioni in presenza Ca’ Foscari ha registrato 6500 presenze. Positivi al momento anche i dati di Esu Venezia, l’ente regionale per il diritto allo studio. «Le richieste di posti letto sono in linea con quelle dello scorso anno, non riscontria­mo flessioni – dichiara Marco Borghi di Esu – Il bando però scade a metà ottobre, c’è ancora tempo». Per ora sono riconferme, da capire sarà il comportame­nto dei neo-iscritti. Le residenze Esu si sono adeguate alle norme nazionali: due studenti per camera, mascherina negli spazi comuni e camere di emergenza in caso di positività al virus.

Intanto, il mercato si muove tra bacheche virtuali e agenzie immobiliar­i. «C’è maggior dinamismo rispetto allo scorso anno, riceviamo diverse richieste – dice Marco Carminati, affiliato Tecnocasa Venezia – Mentre in centro storico tanti proprietar­i optano o per la vendita o e per una locazione ad uso residenzia­le per un periodo ponte ed è difficile quindi per gli studenti trovare disponibil­ità, a Mestre la nuova zona universita­ria di Via Torino ha portato i prezzi a livelli mai raggiunti, fino a 300 euro a stanza». E c’è anche chi si reinventa, come l’Anda Hostel di Mestre. La proposta per l’anno accademico è una formula all inclusive pensata per gli studenti a 250 euro al mese in dormitorio da sei ridotto a tre letti, ogni dormitorio ha il suo bagno, spazio comune la cucina e l’idea, se le adesioni si moltiplica­no, è quella di creare anche delle aule studio. «Nessun contratto, nessuna bolletta, solo il prepagamen­to di mese in mese – sottolinea la responsabi­le marketing Monica Bettetto – Abbiamo già ricevuto diverse richieste e qualche conferma». C’è il vantaggio che se scattasse di nuovo il lockdown si può lasciare senza vincoli.

Protocollo Otto enti coinvolti, contratti da 6 a 36 mesi, costi da 250 a 400 euro

 ??  ?? Senza abitazione Molti studenti fanno fatica a trovare casa a Venezia per gli elevati costi e perché spesso i proprietar­i preferisco­no affittare ai turisti: ora si cerca una soluzione
Senza abitazione Molti studenti fanno fatica a trovare casa a Venezia per gli elevati costi e perché spesso i proprietar­i preferisco­no affittare ai turisti: ora si cerca una soluzione

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