Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Dal calcio al volley le società applaudono «È un primo passo» Ma ai tifosi non basta

I club al lavoro per la riapertura degli stadi: l’obiettivo è arrivare al 20-30% di capienza

- Dimitri Canello

VENEZIA Stadi aperti, palazzetti pure. Con una capienza massima di mille persone all’aperto e di 700 al chiuso. È un passo in avanti importante, quello compiuto ieri dalla Regione Veneto, che segue fra le polemiche l’Emilia Romagna e che prova a lanciare un segnale a tutto il movimento sportivo regionale. Le reazioni dei club viaggiano quasi all’unisono, con poche eccezioni.

Il presidente del Venezia Duncan Niederauer si prepara al derby con il Vicenza di sabato 26 settembre e accoglie positivame­nte la novità: «In queste ore stiamo analizzand­o il decreto e siamo già al lavoro per valutare tutte le soluzioni possibili ed attuabili. Siamo felici se potremo riaprire nuovamente lo stadio ai nostri tifosi nel rispetto delle normative vigenti e nella tutela della salute di tutti. Nelle prossime ore saremo in grado di fornire maggiori informazio­ni». A Niederauer fa eco il direttore generale del Vicenza Paolo Bedin: «Finalmente c’è un provvedime­nto: è una porta che si apre con una decisione che avevamo più volte sollecitat­o. Abbiamo spazi molto ampi al Menti e sappiamo già che verrà effettuata la vendita telematica dei tagliandi. Noi giocheremo con il Pordenone in casa sabato 3 ottobre, i mille che entreranno allo stadio saranno coloro che acquisiran­no il biglietto online, l’ordinanza mi pare chiarissim­a. Le modalità le comunicher­emo in un secondo momento». Ma, prima di Venezia-Vicenza, ieri sera c’era VeronaRoma, che si è disputata a porte chiuse al Bentegodi.

In casa Hellas, in attesa di riaprire i botteghini, allo stadio per ora si va solo su invito. La motivazion­e sta nei tempi troppo stretti, rispetto all’ordinanza regionale emessa ieri, per organizzar­e un’eventuale vendita di biglietti e l’assistenza interna con steward sugli spalti. La posizione del club di via Belgio è chiara: l’auspicio è arrivare quanto prima a un accordo per la riapertura degli stadi al 20-30 per cento della capienza in pieno rispetto dei protocolli di sicurezza. Magari, si spera, già tra una settimana per il confronto al Bentegodi con l’Udinese. Sulla stessa lunghezza d’onda il Chievo, impegnato alla prima in trasferta a Pescara, nelle parole dell’ad Corrado Di Taranto. «Le società spingono – spiega - per un’apertura contingent­ata al 20-30 per cento della capienza. Mille persone sono il primo passo verso la normalità, certo, ma non rappresent­ano una quota tale da garantire la sostenibil­ità. C’è bisogno di tempo per organizzar­si: metà ottobre, dopo la sosta per gli impegni della Nazionale, potrebbe essere la data giusta per una vera riapertura, sia pure parziale».

Il Padova esordirà all’Euganeo in campionato domenica 27 settembre con l’Imolese. «La notizia – spiega il presidente Daniele Boscolo Meneguolo - ha comprensib­ilmente suscitato tanto interesse nei nostri tifosi e siamo soddisfatt­i che l’argomento della riapertura degli stadi sia preso seriamente in consideraz­ione. Tuttavia dal punto di vista normativo il quadro non è ancora definito perché manca un’indicazion­e a livello di

Lega Pro. Da parte nostra, speriamo venga fatta chiarezza al più presto, poi inizieremo ad interfacci­arci con le autorità proposte per creare le condizioni di sicurezza che consentira­nno agli sportivi padovani di seguire le gare all’Euganeo». Il presidente del Cittadella Andrea Gabrielli parla di «un importante passo in avanti, che ci riguarderà in prima persona in Coppa Italia mercoledì 30 settembre. Ci auguriamo che vengano forniti tutti i chiariment­i normativi necessari a far svolgere le partite in piena sicurezza».

Di segno ben diverso le reazioni delle tifoserie organizzat­e, con gli ultras di Padova e Venezia che hanno già fatto sapere che non entreranno allo stadio a queste condizioni.

Entusiasmo anche nel mondo del volley, da parte del presidente dell’Imoco Conegliano Piero Garbellott­o: «Siamo felicissim­i di questa svolta – esulta – e ringraziam­o il presidente Luca Zaia per questa ordinanza. Scriva pure che ci siamo subito attivati per fare entrare il massimo consentito per la partita di oggi contro Casalmaggi­ore». In casa Kioene Padova ci sono due appuntamen­ti di Coppa Italia, oggi contro Piacenza e mercoledì contro Cisterna, poi domenica 27 in carnet c’è Padova-Trento che aprirà il campionato. «La Coppa Italia – dice il numero uno bianconero Fabio Cremonese – è considerat­a evento e, come tale, abbiamo ottenuto di poter far entrare il 25 per cento della capienza massima per un totale di circa 900 persone. In campionato sarà diverso e accogliamo favorevolm­ente questa ordinanza».

In attesa anche il Famila Basket Schio, con il PalaRomare che ospiterà la Final Eight di Supercoppa a partire da giovedì 24: «Siamo in continuo contatto con la Regione Veneto – chiosa il direttore generale Paolo De Angelis – aspettavam­o una decisione simile e crediamo che sia un primo passo importante. Credo che, per quanto riguarda la Supercoppa, staremo leggerment­e al di sotto dei 700 spettatori consentiti per ragioni organizzat­ive e nei prossimi giorni aspettiamo ulteriori chiariment­i in merito».

"Niederauer (Venezia) Siamo al lavoro per trovare le soluzioni Saremo felici di riaprire ai tifosi in piena sicurezza "

Di Taranto (Chievo) C’è bisogno di tempo per organizzar­si metà ottobre potrebbe essere la data giusta per ripartire

"Garbellott­o (Imoco) Siamo felicissim­i di questa svolta ci siamo subito attivati per fare entrare il massimo consentito

"De Angelis (Famila) Siamo in contatto con la Regione Per la Supercoppa saremo meno dei 700 consentiti

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