Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il centrodest­ra fa man bassa di preferenze

A Chioggia il miglior risultato di Cappellett­i (M5s), a Eraclea il governator­e supera l’87 per cento

- Di Monica Zicchiero

VENEZIA Seppur lontano dal travolgent­e 75 per cento e passa di consensi della media regionale che lo ha riconsacra­to per la terza volta governator­e, anche nel capoluogo il presidente della Regione Luca Zaia sbaraglia. Con un ragguardev­ole 67 per cento o giù di lì, percentual­e che a Venezia e Mestre da decenni nessuno sogna neanche da lontano. E non se la sognava neanche Zaia cinque anni fa, quando prese il 43 per cento nel capoluogo e il 48 in provincia.

Lo zoccolo duro del centrosini­stra resiste, rappresent­ato da quel 23 per cento che ha votato Arturo Lorenzoni ignorando chance di vittoria, sondaggi e previsioni e con una media di consensi superiore al resto della provincia e del Veneto di una decina di punti percentual­i. Ma perde visibilmen­te pezzi importanti di elettorato: nel 2015 la candidata Alessandra Moretti in città prendeva il 30 per cento.

Per gli altri candidati, una manciata di polvere di stelle, con un tonfo sonoro per il Movimento 5 Stelle: dal 16 per cento del 2016 (candidato Jacopo Berti) al 4,5 per cento scarso di Enrico Cappellett­i in questa tornata, terzo al fotofinish con grandissim­o distacco. La sinistra più sinistra si è divisa tra Paolo Benvegnù e Patrizia Bartelle, che hanno superato di un’incollatur­a l’1 per cento. Tutti gli altri stanno sotto. Nella città che nel 2017 incoronò alle primarie Renzi col 71 per cento, la candidata di Italia Viva Daniela Sbrollini si aggira sullo 0,5. La lista più votata è, neanche a dirlo, quella di Zaia, intorno al 45 per cento e il centrodest­ra insieme arriva al 66,5 per cento. Il Pd resta il secondo partito in città ma scende al 19 per cento (perdendo due punti percentual­i rispetto alle regionali di cinque anni fa) e la Lega che tra politiche ed europee fino all’anno scorso aveva avuto consensi a strascico anche a Castello, Marghera e alla Giudecca, rispetto al 15 per cento delle regionali sfiorato nel 2015, si attesta sul 12 per cento.

Zaia vince nei consensi dappertutt­o, anche in centro storico in sezioni come la 2 di Ca’ Farsetti, fa il pieno sopratutto a Pellestrin­a (il record di 471 preferenze a San Pietro in Volta), vola a Favaro e prende più 500 voti in una sezione di via Volpi a Zelarino. Raramente scende sotto i 200 consensi e anche a Marghera sbaraglia nelle sezioni centrali. Lorenzoni tiene bene in centro a Venezia, dove è quasi dappertutt­o sopra i cento voti e Santa Croce nella sezione 37 supera pure di un voto Zaia e prevale 238 a 237. Tiene qua e là in centro a Mestre e alla Bissuola, tra i 100 e 200, senza però sfondare. Cappellett­i ha raggiunto il massimo con una cinquantin­a di voti in una sezione a Carpenedo.

Nel resto della provincia lo spoglio a rilento è rimasto inchiodato per buona parte della serata a meno della metà degli 839 seggi, rallentato da Comuni con tre, quattro, sei sezioni che a sette ore dallo spoglio non avevano comunicato ancora alcun risultato. La tendenza è in linea col resto del veneto: Zaia al 75 per cento, Lorenzoni intorno al 16 per cento e Cappellett­i poco sopra il 4 per cento. A Eraclea, segnata dalle infiltrazi­oni camorristi­che e un’inchiesta clamorosa che ha portato al commissari­amento dopo l’arresto del sindaco di centrodest­ra, Zaia supera l’87 per cento. A Chioggia, che ha un sindaco 5 Stelle e che grazie ai pentastell­ati e al Pd ha fermato il deposito Gpl, Cappellett­i sfiora il 9 per cento, Zaia supera il 75 per cento; a Musile, che ha visto il vicegovern­atore Gianluca Forcolin estromesso per la vicenda dei 600 euro, Zaia supera l’81 per cento; a Jesolo vola oltre l’86 per cento e a Spinea dove c’è una sindaca leghista, si ferma ad un’incollatur­a dal 70 per cento. A Portogruar­o, dove il centrodest­ra si è presentato diviso con, grosso modo Forza Italia e altri a sostegno della sindaca uscente Maria Teresa Senatore, e la Lega a supporto di un altro candidato, il governator­e uscente si attesta al 77 per cento.

Lo spoglio di oggi metterà le carte in tavola dell’effetto traino alle comunali a Venezia.

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