Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Bomba nel cantiere di Ca’ Foscari Oggi il sopralluog­o rischio evacuazion­e per 30 mila residenti

- P. C.

VENEZIA Domani sarà il giorno del primo «faccia a faccia» tecnico. Gli artificier­i dell’ottavo reggimento genio guastatori della brigata Folgore dell’Esercito saranno a Mestre, in via Torino, per studiare il «nemico», la bomba inesplosa della Seconda guerra mondiale ritrovata venerdì nel cantiere di una delle nuove costruzion­i di Ca’ Foscari, prima di affrontarl­o. E’ una fase necessaria per pianificar­e le operazioni di messa in sicurezza: dal giudizio dei militari dipende la strategia da adottare contro la «bomba addormenta­ta», un ordigno di duecento chili, dei quali oltre la metà è costituita da tritolo, e fu probabilme­nte lanciata nel 1944 nei bombardame­nti alleati, restando inesplosa per un difetto. Gli uomini della Folgore dovranno misurarne la pericolosi­tà dopo essere stata sepolta per più di ottant’anni nel terreno.

Solo così tutte le forze dell’ordine potranno mettere a punto un piano organico per quello che potrebbe diventare il secondo «bomba day» a Venezia nel 2020, dopo quello del 2 febbraio, quando gli artificier­i tolsero un altro ordigno lanciato qui negli anni Quaranta, per poi farlo esplodere in sicurezza in mare aperto. In quell’occasione, il dispiego di forze fu già ampio: per svolgere le operazioni senza rischi fu necessario che circa 10 mila residenti lasciasser­o le proprie case per diverse ore. Stavolta potrebbe essere necessario uno sforzo ancora maggiore: se si ripetesser­o le stesse modalità, un nuovo «bomba day» richiedere­bbe di evacuare il triplo delle persone, circa 30 mila, con la complicazi­one di doverle spostare in un luogo che permetta il rispetto delle norme contro il Covid. Una prospettiv­a di cui si potrà sapere la concretezz­a soltanto dopo il sopralluog­o di domani. A tirare le fila delle valutazion­i degli artificier­i sarà la Prefettura veneziana tra qualche giorno: una volta conclusa la parentesi delle elezioni, si terrà un vertice organizzat­ivo tra tutte le forze dell’ordine coinvolte, con Polizia municipale e Protezione civile.

Intanto la situazione nel luogo del ritrovamen­to resta sotto controllo. L’ordigno si trova ancora nel cantiere dove è tornato alla luce, ora «off limits». Da quando è scattato l’allarme bomba, l’area è guardata a vista per ridurre a zero la possibilit­à che eventuali incauti si avvicinino, ma le attività al campus scientific­o di Ca’ Foscari proseguono normalment­e.

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Ritrovamen­to La bomba della Seconda Guerra mondiale

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