Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Al capoluogo un solo consigliere Le fratture di Venezia tradiscono il Pd
Dopo decenni di assenza di rappresentanza, il capoluogo riporta un consigliere a Palazzo Ferro Fini. È il mestrino Raffaele Speranzon, eletto con 4.296 voti nella lista di Fratelli d’Italia. «Abbiamo attraversato il deserto e siamo tornati più forti di prima - sorride -. Il mio primo obiettivo ora è ridare peso politico a Venezia all’interno del Consiglio regionale. Rappresenterò la Città Metropolitana». In maggioranza, la lista Zaia in provincia conferma una rappresentanza ottima e abbondante tra Francesco Calzavara (da Jesolo 4.595 preferenze) , Fabiano Barbisan (3.693), Gabriele Michieletto per l’area di Scorzè (3.247 voti) rafforzandola con due donne, Francesca Scatto e Roberta Vianello. Uno squadrone al quale si aggiunge Marco Dolfin della Lega (3.114 voti), storico consigliere comunale di Chioggia che a Palazzo Ferro Fini siederà insieme al collega di opposizione Jonatan Montanariello, dem sul quale c’è stata la convergenza dei voti del centrosinistra clodiense: 1.889 preferenze, che per un soffio hanno scalzato Gabriele
Bolzoni, segretario organizzativo del Pd che a Mira è un’istituzione. La notizia è che Chioggia, dopo un giro senza neanche un consigliere dopo la diarchia di Lucio Tiozzo per il Pd e Carlo Alberto Tesserin per Forza Italia, si è ripresa la doppia rappresentanza strappando il ruolo ad Erika Baldin del M5S. Massima convergenza su Francesca Zottis di San Donà, riconfermata. A Venezia invece liberi tutti. C’era da scegliere tra l’indipendente Giovanni Pelizzato (ex vicepresidente del consiglio comunale eletto nella lista Casson: 1.300 voti), Alessia Taverna (Massimo Cacciari la voleva candidata sindaco: 724 voti), e buona parte è confluita su Bolzoni che però, con 1.787 voti, ne ha presi 102 meno di Montanariello. A sinistra, i 1.091 voti di Gianfranco Bettin per Europa Verde e i 1.018 andati a Gabriele Scaramuzza per il Veneto che Vogliamo non hanno prodotto scranni. Tra gli esclusi, il consigliere ex lista Moretti Franco Ferrari e Stefano Tigani, entrambi di Italia Viva, che non hanno raggiunto i 500 consensi. (mo. zi.)